STEFANO ZANETTE
Cronaca

Omicidio-suicidio a Borgarello, i vicini: "In casa sempre un gran viavai"

L'uomo ha ucciso la colf 26enne: "Facevano spesso feste"

I rilievi nell’abitazione teatro dell’omicidio

Pavia, 27 maggio 2019 - Una zona residenziale tutta di villette, apparentemente tranquilla. Ma sconvolta da un omicidio-suicidio. Ieri a Borgarello, piccolo centro alle porte di Pavia, appena in via Leonardo da Vinci sono arrivati i carabinieri ed è stato messo il nastro bianco-rosso fuori dalla villetta bifamiliare al numero civico 10, tanti vicini di casa sono usciti in strada per capire cosa fosse successo. Nella casa è stata trovata morta, uccisa al culmine di una lite, Mileidy Verdial Canales, 26enne originaria di Cuba. E poche ore dopo, nelle campagne di Vellezzo Bellini, in un pioppeto, è stato trovato il corpo di Enrico Lanati, 49 anni: si è sparato, con una pistola illegalmente detenuta. Lui era originario di San Donato Milanese, aveva un’attività imprenditoriale privata, nel settore dei materiali ferrosi, con rapporti commerciali con la Polonia. E alcuni vicini pensavano fosse straniero, per via di un’auto con targa polacca. La giovane cubana, anche se risulta sposata con un altro uomo, viveva nella stessa villetta, ufficialmente come colf.

Un'abitazione nella quale pare venissero ospitate anche altre persone, forse altri dipendenti del 49enne. «Dopo un anno e mezzo, non avevamo ancora capito neanche noi chi vivesse in questa casa – dicono allargando le braccia i vicini che abitano nell’altra porzione della villetta bifamiliare –. Noi viviamo qui da 15 anni, prima c’erano altri inquilini. Con questi vicini non abbiamo avuto mai nessun tipo di rapporto. Vedevamo sempre gente diversa».

E nei week-end, feste e grigliate, con seguito di musica caraibica. «Sì, diciamo che erano dei vicini festosi – confermano gli stessi vicini – anche se in realtà non abbiamo mai avuto discussioni per questo: facevano le loro grigliate in giardino, un po’ di baccano, un po’ di musica, ma poi smettevano». Sabato sera, dopo che hanno smesso, è però successo quello che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. «Avevano avuto anche una capretta in giardino – riferisce un altro vicino di casa – era anche stata fatta una denuncia, poi è sparita». Come accade in molte zone residenziali, i vicini non si conoscono bene fra di loro. «Non sono romeni?» chiede un residente nella zona. «No, sudamericani», risponde un altro vicino. «Però l’Audi ha la targa polacca» aggiunge un terzo.

«Ma cos’è successo, una rapina?». «No, una festa finita male» è lo scambio di battute fra altri residenti arrivati sul posto quando ancora il corpo dell’uomo non era stato trovato e si sapeva solo dell’omicidio della donna. In poche ore poi il giallo è stato risolto dai carabinieri e ognuno dei vicini di casa è tornato nel chiuso delle proprie case. Un po’ più turbato di prima.