Richiamando il mancato rispetto dei diritti umani nei confronti dei detenuti nel suo Paese, ha negato il consenso all’estradizione. Petru Plescic, 27enne moldavo, arrestato nella serata di venerdì scorso dalla squadra Mobile della Questura, rintracciato nella casa della madre a Marzano, ieri mattina è comparso davanti alla quinta sezione della Corte d’Appello di Milano, competente per le esecuzioni di mandati di cattura internazionali. Il giovane è accusato di omicidio preterintenzionale, reato che per il codice penale moldavo è punibile con una pena fino a 20 anni di reclusione, commesso il 19 dicembre 2020 a Donduseni (Moldavia): un violento pestaggio, ai danni di un connazionale, che aveva riportato gravi lesioni ed era poi morto, facendo scattare l’accusa nei confronti del sospettato, che aveva fatto perdere le proprie tracce. Nei suoi confronti il 30 dicembre era stato emesso dal Tribunale di Etinet (Moldavia) un mandato di cattura internazionale. La linea della difesa dell’avvocato Davide Montani, è stata quella di far presente che in Moldavia si sono già riscontrati in passato abusi nei confronti dei detenuti, chiedendo che l’eventuale processo si celebri in Italia. Nel merito dovrà pronunciarsi il ministero della Giustizia. Il 27enne era anche gravato da un altro ordine di carcerazione, emesso il 27 luglio dello scorso anno dal Tribunale di Como, per una condanna a 9 mesi di reclusione, per i reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. S.Z.
CronacaArrestato in Italia per omicidio rifiuta l’estradizione in Moldavia