UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Altro operaio in ospedale. Scarica elettrica, ustionato

L’uomo, di trentasei anni, era all’opera nella cabina di un impianto fotovoltaico. È stato trasportato in elisoccorso al Policlinico San Matteo di Pavia.

Altro operaio in ospedale. Scarica elettrica, ustionato

Altro operaio in ospedale. Scarica elettrica, ustionato

OTTOBIANO (Pavia)

Un operaio di trentasei anni è rimasto ustionato ieri mattina a seguito di una scarica elettrica che lo ha colpito mentre stava effettuando dei lavori. L’episodio è avvenuto intorno alle 10 nella zona della cascina Bonaparte, nelle campagne di Ottobiano. L’operaio, dipendente di una azienda esterna, era intento ad effettuare dei lavori presso la cabina elettrica di un impianto fotovoltaico quando, per cause che sono ancora in fase di accertamento, è stato colpito da una scarica elettrica che gli ha provocato delle ustioni. Per fortuna le conseguenze non sono state più gravi: soccorso immediatamente dai colleghi è stato poi affidato al personale medico del 118 accorso sul posto con i carabinieri e gli ispettori della Ats.

Proprio a questi ultimi spetterà il compito di ricostruire con esattezza la dinamica dell’accaduto per capire se esistono delle responsabilità ed eventualmente a carico di chi. Nel frattempo l’operaio è stato trasferito al policlinico San Matteo di Pavia con l’elisoccorso ed è stato ricoverato in codice giallo. Le sue condizioni sono giudicate serie, tuttavia non sarebbe in pericolo di vita. Ad inizio settimana si erano svolti a Vigevano i funerali di Salvatore “Moki“ Nicolosi, l’autotrasportatore di 45 anni da poco residente a Zeme, morto dopo quindici giorni dall’infortunio sul lavoro occorsogli in una ditta di Leinì, in provincia di Torino. L’uomo che era un camionista molto esperto e per un certo periodo aveva anche guidato gli autobus era stato investito da un getto di fenolo che stava trasportando per conto di una azienda di Tortona (Alessandria) e che gli aveva procurato delle lesioni che sono poi risultate fatali. Sulla vicenda la Procura della Repubblica di Torino ha aperto un fascicolo. “Moki“ Nicolosi era stato ricoverato e mantenuto in coma farmacologico e, dall’ospedale San Giovanni Bosco di Torino era stato trasferito al Centro grandi ustionati del capoluogo piemontese. Nei giorni successivi però erano subentrate complicazioni e nemmeno il tentativo dei medici di ridurre la sedazione e portarlo al risveglio progressivo aveva sortito effetti. Il quadro clinico era precipitato rapidamente sino all’arresto cardiaco che lo aveva colto il 19 aprile e che gli era risultato fatale.