Altre “armi” contro la malattia. Mesotelioma, uno studio innovativo

Tramite l’analisi del microbiota intestinale i soggetti a rischio potrebbero essere individuati più precocemente

Altre “armi” contro la malattia. Mesotelioma, uno studio innovativo

Altre “armi” contro la malattia. Mesotelioma, uno studio innovativo

Battere il mesotelioma: una sfida difficile, ma non impossibile. Se ne parlerà stamattina a Broni (teatro Carbonetti, dalle 9,30) in un convegno scientifico da cui potrebbero scaturire novità di rilievo per quanto concerne prevenzione e cura di questa malattia provocata dall’amianto causa di una lunga serie di decessi (almeno 700 dal 1994 a Broni e circondario). Ed ancora oggi non mancano casi che colpiscono anche persone che non hanno mai lavorato a contatto con l’amianto e non solo a Broni, bensì a Stradella e in tutta l’area dell’Oltrepò nord orientale. Nel convegno, promosso dal Rotary Club Oltrepò e patrocinato dal Comune di Broni, sarà presentato uno studio innovativo che vede coinvolti numerosi enti come Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale dei Tumori, Università di Pavia, Istituti Clinici Scientifici Maugeri, Policlinico San Matteo di Pavia, Ospedale di Alessandria e Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore e Policlinico di Milano. "La novità assoluta proposta dello studio – anticipa il dottor Quinto Cuzzoni, oncologo, referente del Rotary Oltrepò – è rappresentata dall’individuazione precoce di pazienti ad alto rischio, esposti professionalmente o ambientalmente, attraverso l’analisi del microbiota intestinale. Negli ultimi anni, numerose ricerche hanno infatti messo in evidenzia il ruolo dell’insieme di batteri, virus e funghi presenti nell’apparato digerente nell’insorgenza e nella progressione del cancro. Dati preliminari sembrano supportare la possibilità che questo avvenga anche per il mesotelioma".

L’ipotesi è dunque quella che le alterazioni del microbiota contribuiscano attivamente all’evoluzione dall’infiammazione cronica, presente nei soggetti esposti all’amianto. Intervenire precocemente, individuando le persone più predisposte, consentirebbe così di interrompere la progressione prima della malattia conclamata. Dopo gli interventi istituzionali inizieranno le presentazioni scientifiche con interventi tra l’altro del dottor Giovanni Maga (direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche del Cnr), dell’oncologa Federica Grosso (direttore dell’Unità Operativa mesotelioma, melanoma, sarcomi dell’Asl di Alessandria).

Pierangela Ravizza