MANUELA MARZIANI
Cronaca

A Pavia altolà alle galline ovaiole: la provincia chiude l’allevamento con oltre 210mila esemplari

Le motivazioni? La variante urbanistica e le note pervenute dagli enti ambientali. Ma se ne può parlare dopo l’estate

Ivana Giganti fa parte del Comitato per la salute della Bassa Valle Scrivia che insieme alla Lav si oppone all’apertura “irricevibile” dell’attività

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Casei Gerola, 2 agosto 2024 – La Provincia ha messo la parola fine al progetto dell’allevamento di galline ovaiole proposto a Casei Gerola. “Considerato che la variante urbanistica impone la verifica di assoggettabilità alla Valutazione ambientale strategica – scrive il dirigente – e tenuto conto delle numerose note pervenute dagli enti competenti in materia ambientale, vengono a mancare i presupposti per il prosieguo del procedimento comunicando il diniego per improcedibilità dell’istanza”. La ditta proponente Alvigest ora ha dieci giorni per ribattere, ma è molto difficile possa farlo.

Il progetto che prevede un allevamento destinato a ospitare fino a 210mila galline su 35mila metri quadrati, però, non è tramontato: se ne potrebbe riparlare dopo l’estate. Comuni e associazioni sono pronti a tornare in piazza per evitare che possa aprirsi un allevamento al confine tra Pavese e Alessandrino, ma su territorio lombardo.

“Non avevamo dubbi sull’improcedibilità dell’istanza per una difformità urbanistica rilevante – commenta il sindaco di Castelnuovo Scrivia, Gianni Tagliani – Il proponente continua a insistere con la norma antistorica contenuta nel piano delle regole del Pgt. Esattamente quella evidenziata dall’ex consigliere di minoranza Ezio Stella, che per primo ha sollevato l’eccezione prevista dal Pgt che il Comune di Casei Gerola in fase istruttoria non aveva ravvisato. Sul verbale della Conferenza dei servizi poi l’Amministrazione ha chiesto alla società proponente se, come previsto dalle norme del Pgt, almeno il 50% dell’alimentazione dell’allevamento viene auto prodotto nell’azienda stessa”.

Grazie alla “scoperta” del consigliere Ezio Stella il 28 settembre la Provincia ha comunicato l’archiviazione dell’istanza e il primo stop. Poi il percorso è ripreso due giorni prima di Natale, quando Casei Gerola ha avviato la variante scrivendo in delibera che “l’intervento proposto non risulta conforme al vigente strumento urbanistico comunale, pertanto la sua approvazione comporta variante al vigente Pgt”.

Variante contestata dai Comuni piemontesi per cui è illegittima. “La Provincia di Pavia con il proprio provvedimento – conclude il sindaco Tagliani – sulla scorta anche dei precedenti richiami contenuti tra le righe delle sue comunicazioni conferma che c’è qualcosa che non va sul piano urbanistico e sulle scelte adottate. Sul piano ambientale il progetto presenta criticità più volte rilevate per cui spero che venga rivalutata l’opportunità chiudendo la pratica definitivamente”.