MANUELA MARZIANI
Cronaca

Alle origini dell’Università. Tra storia e miti dai Visconti a Lanfranco

Una mostra con ricostruzioni 3D ripercorre la fondazione dell’ateneo pavese. Il focus della ricerca sul capitolare di Lotario, i re longobardi e Carlo Magno.

Una mostra con ricostruzioni 3D ripercorre la fondazione dell’ateneo pavese. Il focus della ricerca sul capitolare di Lotario, i re longobardi e Carlo Magno.

Una mostra con ricostruzioni 3D ripercorre la fondazione dell’ateneo pavese. Il focus della ricerca sul capitolare di Lotario, i re longobardi e Carlo Magno.

Ogni Università ha i suoi miti identitari, l’Ateneo pavese addirittura tre: longobardo, carolingio e della fondazione, riconducibile al capitolare di Lotario dell’825. Nata ufficialmente il 13 aprile 1361 con la fondazione dello Studium generale, per volontà di Galeazzo II Visconti, nei secoli per l’Università sono state proposte ben tre origini differenti. Per opera dei Visconti, come parte di un disegno di legittimazione del proprio dominio politico e continuazione del glorioso passato della capitale del regno longobardo. All’inizio del XVI secolo, si associò la fondazione dell’ateneo a Carlo Magno e alla presenza a Pavia di un monaco irlandese inviato dall’imperatore, come in altri luoghi d’Europa, per promuovere lo sviluppo del sapere. Nel Settecento questi miti cominciarono a essere sottoposti al vaglio della critica storica. Iniziatore di questa linea scientifica, che si proponeva di "liberare la verità da tante favole", fu Ludovico Antonio Muratori, a cui si deve la prima edizione a stampa del capitolare di Lotario I dell’825.

Il terzo mito sorse nel 1925 rispetto alla recente fondazione dell’Università degli studi di Milano nel 1924 e per competere con l’antichità dell’Università di Bologna, adducendo l’esistenza nell’XI secolo a Pavia di una "scuola" giuridica facente capo a Lanfranco e agli "antichi maestri pavesi". Le celebrazioni furono imponenti registrando la partecipazione di moltissimi rappresentanti di atenei di tutto il mondo e del re Vittorio Emanuele III, che fu insignito della laurea honoris causa e presiedette all’inaugurazione del monumento a Lanfranco e agli altri giuristi pavesi, eretto nel cortile del rettorato. Il mito lotariano, invece, fu consolidato nel 1961 durante le celebrazioni per i 600 anni dalla fondazione effettiva. Per l’occasione si decise di collocare i due bassorilievi dell’imperatore Lotario e del fondatore Galeazzo II Visconti all’ingresso del palazzo centrale dell’Università. Un increscioso scambio di persona condusse però a raffigurare un “falso Lotario“ al posto di quello vero.

Con ricostruzioni 3D ingrandite dei sigilli raffiguranti i due imperatori, una mostra curata da Ester Maria Bernardi, Anna Letizia Magrassi Matricardi, Silvia Sanza, con comitato scientifico Lucio Fregonese, Dario Mantovani racconterà “Alle origini dell’Università di Pavia: storia, miti, storia dei miti“. Ospitata nel museo per la storia dell’Università, la mostra sarà inaugurata lunedì alle 18 e si potrà visitare fino al 19 dicembre negli orari di apertura del museo. Lunedì e martedì il Centro per la storia dell’Università di Pavia organizza il convegno “Il capitolare di Lotario e l’Università di Pavia, 825-1925-2025. Storia e invenzione di una tradizione“.