Alessandro Bruno, preso a bottigliate e morto dopo tre mesi. Il racconto della fidanzata

Due persone indagate dalla procura di Alessandria. La ragazza: "Non hanno detto una parola, hanno iniziato subito a colpire duro"

Asia Rebecca Barbaro e il fidanzato Alessandro Bruno

Asia Rebecca Barbaro e il fidanzato Alessandro Bruno

Voghera - "Alessandro è morto due volte, ad Alessandria quando è stato aggredito e in ospedale a Voghera". Asia Rebecca Barbaro, 21enne di Voghera, era con il suo ragazzo, Alessandro Bruno, 33enne pure vogherese, nella tragica notte del 29 ottobre scorso. Ed era con lui quando è morto, lo scorso 14 gennaio, dopo quello che la ragazza definisce "un calvario". Per l’aggressione che dopo quasi tre mesi ha provocato la sua morte, la questura di Alessandria ha confermato ieri che due persone sono indagate per omicidio preterintenzionale.

"È successo tutto alle 5 di sabato mattina - racconta la ragazza - dopo che il venerdì sera ero andata a ballare con due amiche ad Alessandria. Alessandro era rimasto qui in Oltrepò ed era uscito con un suo amico, ma lo avevo chiamato per venirci a prendere. Io ero in macchina con lui, il suo amico guidava l’auto della mia amica con a bordo anche l’altra. Io non mi sentivo bene e gli ho chiesto di accostare, mentre gli altri hanno proseguito. Avevo solo bisogno di prendere un po’ d’aria e mi sono seduta sul marciapiede. Sono arrivate due ragazze, una bionda e una mora, e due ragazzi, uno marocchino, l’altro italiano. La ragazza bionda mi deride e Alessandro prende le mie difese. Ricordo le sue parole: Chiedo scusa, ce l’avete con la mia ragazza? Loro non hanno neanche risposto. Il marocchino aveva in mano una borsa di plastica con dentro due confezioni da 6 bottiglie di birra, ricordo bene anche la marca. Lo ha colpito con quella pesante borsa e Alessandro è caduto all’indietro, picchiando a terra la testa. I quattro sono entrati in un portone, io ho chiamato i soccorsi e sono arrivate polizia e ambulanza".

Per il 33enne è iniziata l’agonia che lo ha portato alla morte. "Dopo una settimana e mezza sembrava si stesse riprendendo - ricorda la 21enne - lo avevano trasferito all’ospedale di Voghera. Poi però è peggiorato e lo hanno riportato all’ospedale di Alessandria. In tre mesi lo hanno trasferito più volte. A metà dicembre l’ultimo peggioramento, è andato in coma irreversibile e non si è più ripreso". Nel frattempo l’aggressione era stata denunciata dalla stessa 21enne vogherese. "Sono stata dieci ore in questura ad Alessandria - ricorda la ragazza - ho raccontato tutto, mi hanno mostrato delle foto segnaletiche e ho riconosciuto i due ragazzi. Dicono che al processo non potrò testimoniare perché ero ubriaca, ma io ricordo tutto perfettamente. Pare che loro si difendano dicendo che ha iniziato Alessandro, ma non è vero".