
Al negoziante multato negato l’accesso agli atti. Lui fa ricorso: respinto
Ricorso al Tar di un commerciante del Pavese che, sanzionato dall’Ispettorato del lavoro per irregolarità verso due collaboratrici, si era visto negare l’accesso alle loro dichiarazioni. Il Tar lo ha respinto. L’Ispettorato aveva contestato che una lavoratrice era stata spinta a firmare permessi non retribuiti per assenze che in realtà non erano state fatte e dunque non avrebbe ricevuto la retribuzione dovuta. Oltre che per le infedeli registrazioni, il commerciante è stato anche sanzionato perché un’altra collaboratrice aveva lavorato nel weekend nonostante si fosse dimessa.
Le sanzioni ammontavano a oltre ottomila euro: il commerciante aveva chiesto l’accesso agli atti, ma l’istanza è stata accolta solo in parte, escludendo le dichiarazioni rilasciate dalle lavoratrici. Per il commerciante però le sanzioni erano state motivate solo sulla base delle dichiarazioni raccolte, senza ulteriori indagini dopo il sopralluogo, quindi aveva ritenuto che il diniego gli impedisse di esercitare il diritto di difesa, così ha fatto ricorso. Il Tar lo ha respinto sostenendo che "l’esercizio del diritto di accesso potrebbe esporre i lavoratori a un potenziale pericolo, in ragione della conflittualità con il datore di lavoro".
Nicoletta Pisanu