
Al lavoro dopo la laurea Risultati promettenti per gli studenti di Unipv
di Manuela Marziani
Più facile trovare un’occupazione dopo la laurea conseguita a Pavia. Lo rileva il rapporto di AlmaLaurea sulla “Condizione occupazionale dei laureati“ che ha analizzato circa 670mila laureati di primo e secondo livello di 78 università a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo. L’indagine ha riguardato 9.125 laureati dell’Ateneo pavese. Sono stati coinvolti 2.529 laureati triennali del 2021, contattati dopo un anno dal titolo: il 67% ha deciso di proseguire con un corso di secondo livello.
Il tasso di occupazione è dell’81,8%, mentre il 15,8% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 19,3% ha invece cambiato; il 64,9% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo. Il 36,7% degli occupati può contare su un contratto a tempo indeterminato, mentre il 28,0% su un contratto a scadenza. L’11,8% svolge un’attività in proprio. Il lavoro part-time coinvolge il 13,3% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.452 euro mensili netti. I laureati di secondo livello del 2021 contattati dopo un anno dal titolo sono invece 2.410 (di cui 1.628 magistrali biennali e 782 magistrali a ciclo unico), quelli del 2017 contattati a 5 anni sono 2.086 (di cui 1.360 magistrali biennali e 726 magistrali a ciclo unico). Il tasso di occupazione è pari all’80,8% (80,8% tra i magistrali biennali e 80,9% tra i magistrali a ciclo unico). Il 13,3% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea; il 13,2% ha invece cambiato; il 73,4% ha iniziato a lavorare dopo il conseguimento del titolo. Il 22,3% degli occupati può contare su un contratto a tempo indeterminato, mentre il 21,6% su un contratto a scadenza.
A 5 anni dal conseguimento del titolo il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello è pari al 91,8%. Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 52,9%, quellli a scadenza sono il 12%. Svolge un’attività in proprio il 16%. Le retribuzioni arrivano in media a 1.787 euro mensili netti (1.753 per i magistrali biennali e 1.851 per i magistrali a ciclo unico).
Il 66,4% dei laureati è inserito nel settore privato, il 32,3% nel pubblico; l’1,3% lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 79,5%, l’industria il 19,6% degli occupati, lo 0,6% lavora nel settore dell’agricoltura.