Aiuti alle famiglie: “Nessuno si salva da solo“

Oltre duecento le persone che hanno partecipato al progetto di solidarietà

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Novantasei famiglie pavesi hanno ricevuto un sostegno in un periodo difficile grazie alle donazioni effettuate da 207 persone. Qualcuno lo ha fatto in modo continuativo e altri 106 una tantum, per dare una risposta al caro bollette, ma anche all’emergenza abitativa e ora alla guerra in Ucraina.

L’aiuto è garantito dal progetto “Nessuno si salva da solo“, nato spontaneamente a Pavia nel maggio 2020 con l’obiettivo di dare una mano ai più fragili durante la crisi economica causata dalla pandemia. Lanciata da Caritas, Azione Cattolica e Agape, l’iniziativa ha visto il coinvolgimento di diverse istituzioni e di tantissimi cittadini, per rispondere alle sempre nuove emergenze con gli oltre 213mila euro raccolti. "I casi più frequenti che si sono presentati – ha detto il volontario Caritas Roberto Meregaglia – sono stati quelli di persone in cassa integrazione che hanno avuto irregolarità o ritardi nei pagamenti significativamente più bassi. Inoltre ci sono stati i mancati rinnovi di contratti a tempo determinato e la chiusura di molte attività o i lunghi periodi di chiusura".

Il progetto, partito in piena pandemia, ha aiutato per metà famiglie italiane e tra queste anche chi non aveva mai bussato alla porta della Caritas.

"Durante il primo lockdown – ha sottolineato Sara Benvenuti, vicedirettore di Caritas Pavia diretta da Roberto Dionigi (nella foto) – si sono avvicinati a Caritas proprietari di palestre, di piscine o ristoratori che si sono trovati in difficoltà a causa della riduzione del lavoro o della chiusura della loro attività. Grazie a questa iniziativa è stato possibile erogare un contributo che ha permesso loro di andare avanti".

Con l’emergenza Covid che si spera possa essere alle spalle, “Nessuno si salva da solo“, che ha preso spunto da una frase pronunciata da Papa Francesco in piena pandemia, si trasformerà per rispondere alle nuove necessità di famiglie e imprese.

Sono molte ancora, infatti, le emergenze da affrontare: dagli sfratti, fino al problema dell’usura senza dimenticare la guerra in Ucraina che non si sa quanto potrà durare ancora. "Invitiamo tutti a dare una cifra anche minima – ha chiesto Daniela Bonanni –, meglio se mensile e continuativa. Poi vedremo dove indirizzare tutto quello che riusciremo a raccogliere per un progetto di solidarietà collettiva di cui si sentono parte oltre 200 pavesi".

Manuela Marziani