Agenti di polizia sotto accusa: "Non archiviare"

A Pavia udienza per opposizione archiviazione nove agenti penitenziari accusati di percosse a detenuto nel 2020. Gip si riserva decisione. Parte offesa racconta violenze subite, chiede nuove indagini. Altri detenuti avevano denunciato fatti simili.

Si è svolta ieri l’udienza per discutere l’opposizione alla richiesta di archiviazione delle posizioni di nove agenti di polizia penitenziaria accusati di aver percosso un detenuto, ora in stato di libertà, a Pavia nel 2020. L’udienza si è tenuta davanti al Gip Pasquale Villani, che si è riservato sulla decisione. La parte offesa è un ex detenuto del carcere pavese che ha accusato i nove agenti di aver preso parte ad atti di violenza nei suoi confronti. In particolare, secondo la sua ricostruzione, i fatti sarebbero accaduti all’indomani dei disordini divampati nel marzo 2020 per protestare contro le restrizioni imposte anti Covid, vicenda per cui sessantotto tra detenuti ed ex sono attualmente a processo davanti al Collegio del tribunale di Pavia con l’accusa di devastazione e saccheggio.

La parte offesa ieri ha raccontato al Gip la sua versione dei fatti, sottolineando di essere stato fatto spogliare, di esser stato percosso nella sua cella e anche nel percorso dalla cella a un’altra area. Inizialmente la Procura aveva chiesto l’archiviazione del caso, ma la parte offesa, assistita dall’avvocato Pierluigi Vittadini, si è opposta, chiedendo di sentire altri ex detenuti che sarebbero coinvolti nella vicenda. Ora il Gip potrà decidere se accogliere la richiesta della Procura e disporre l’archiviazione dell’indagine oppure accogliere l’opposizione e disporre nuove indagini o, ancora, rinviare direttamente a giudizio i nove agenti indagati nel caso dovesse ritenere sufficiente il materiale dell’inchiesta. Altri detenuti avevano denunciato fatti simili che sarebbero sempre avvenuti all’indomani dei disordini, ma vista la richiesta di archiviazione avevano scelto di non presentare opposizione.

Nicoletta Pisanu