
Acque agitate alla Icr Lavoratori in sciopero e straordinari bloccati
di Paola Arensi
Il sindacato Ugl Chimici ieri ha protestato davanti al colosso dei cosmetici Icr, Industrie chimiche riunite di Lodi, con 8 ore di sciopero. Deciso anche il blocco degli straordinari "a fronte dell’interruzione delle trattative per la contrattazione collettiva aziendale delle maggiorazioni richieste dal personale, in aggiunta a quelle previste dal vigente contratto nazionale applicato in azienda", spiega il responsabile di Ugl Chimici Milano e Lombardia, Fabrizio Rigoldi. Misura che resterà in vigore sino al raggiungimento di un eventuale accordo sindacale.
I punti messi sul tavolo sono: "Indisponibilità dell’azienda a contrattare le maggiorazioni richieste dai lavoratori per il turno notturno e i sabati straordinari; inadeguate, inefficaci e inefficienti condizioni di lavoro a livello quali-quantitativo, con infruttuose attività produttive rispetto alle attese, in particolare riferimento al turno notturno; difficoltà a conciliare tempi di lavoro con i tempi di vita familiare, di personale prevalentemente femminile, a fronte di una indisponibilità aziendale a introdurre una turnazione differente rispetto all’attuale", dettaglia il sindacalista. "Lo sciopero è riuscito e i lavoratori, per la maggior parte donne, hanno dimostrato una grande grinta. Testimoniando di essere la forza di questa azienda, il cuore pulsante di cui Icr ha bisogno", dichiara Rigoldi mentre i lavoratori, con fischietti, balli e bandiere, fermano pacificamente il transtito.
"In passato con la proprietà c’era un rapporto quasi familiare, ora invece i dipendenti sono considerati dei numeri. Vivono lavorando con fatica, in condizioni non sempre ottimali, sacrificando spesso la vita familiare rispetto alle esigenze aziendali".
E la conclusione: "In Icr ci spiegano che l’azienda ha avuto difficoltà in fase di Covid, ma quando a Codogno c’era il primo focolaio d’Italia queste persone sono rimaste a lavorare, rischiando la propria salute, anche quando c’erano difficoltà a reperire i dispositivi di protezione. Hanno inoltre accettato riduzioni di reddito per la cassintegrazione a rotazione, durata circa due anni. Nessuno contesta le difficoltà dell’azienda, ma veniamoci incontro". Icr si è riservata di replicare a breve.