
di Daniele Rescaglio
Il giorno è arrivato. Stamattina Danilo Betti, al Palafiori di Sanremo, presenterà alla giuria del Sanremo New Talent il suo brano, “Potessi abbracciarti“, dedicato al padre Francesco, stroncato un anno fa dal covid. Aveva 54 anni. Danilo, 22 anni di Castiglione d’Adda, lavora a Grumello Gremonese, nella gestione della stazione di servizio lungo la Codognese, l’azienda avviata dal padre e dallo zio Carlo, morto a 61 anni, anch’egli a causa del Covid nel marzo di un anno fa. Al talent scout nell’ambito del Festival sono arrivate più di tremila richieste, ma alla fine sono stati selezionati solo una trentina di partecipanti. Appassionato di musica, ma soprattutto di karate, Danilo Betti ha fin da subito creduto nel suo progetto, realizzato anche grazie all’aiuto di alcuni amici. La canzone, accompagnata da un video girato lungo uno spiaggione dell’Adda, nei pressi di Crotta, è piaciuta molto sui social, tanto da raccogliere diversi apprezzamenti. Ora l’approdo a Sanremo, con uno sguardo al futuro, possibile, ma anche la consapevolezza che potrebbe essere un’esperienza unica. Danilo Betti già da ieri era a Sanremo.
Come vive questa esperienza, questa vigilia?
"È una grandissima emozione spero di mettercela tutta. Sono qui per divertirmi, non ho mai studiato, non ho grandi pretese. Per me questa è già una grandissima vittoria, chiaramente un punto di partenza. È la prima esperienza da qui si vedrà, potrebbe partire il tutto. Provo emozioni fantastiche, sentirsi in mezzo ad artisti di un certo livello. Mi manca la famiglia che comunque mi sarebbe piaciuto portare qui. Ma credo anche che vivere l’esperienza da solo aiuti a crescere sia personalmente che spiritualmente".
In queste ore ha già incontrato qualche artista, qualche big? Quando sarà il suo turno?
"Per ora non ho ancora incontrato nessuno. Purtroppo no. Domani mattina (questa mattina per chi legge, ndr) ci sarà la mia esibizione, davanti alla giuria. Io rimango a Sanremo fino al 6 marzo, se dovessi passare ci sarà un’altra esibizione. Quest’anno il Sanremo New Talent si tiene al Palafiori per ragioni legate al Covid. Ci sarà la mia base musicale e porterò la mia canzone. Ho già cantato davanti ad altre persone, però non ero registrato da telecamere e avevo davanti un piccolo pubblico".
Come è nata la sua passione per la musica?
"Io non ho mai studiato musica, ho iniziato con il karaoke, mi piacevano le canzoni di Ligabue, poi non ho mai approfondito. Ho sempre fatto karate. Questa è la prima esperienza".
E la canzone dedicata a papà? "Ho chiesto ad un amico, Vito Romanazzi, se mi poteva aiutare a comporre una canzone per mio papà. Io e lui abbiamo iniziato a suonare un po’ e tutto è partito così. Avrei voluto pubblicarla subito era per mio papà e per me, poi però ci sono i tempi tecnici. Alla fine sono riuscito a pubblicare il 7 dicembre, data del compleanno di mio padre".
Il brano è accompagnato anche da un video che ha riscosso un certo successo...
"Il video è stato girato a Crotta, sull’Adda, sulla strada per andare a Castelnuovo e doveva interpretare il testo, anche senza volume si doveva comprendere il testo. Alla fine è stato un buon progetto, un ringraziamento va a Luca Pederneschi, il regista".
Amore per la famiglia e un grande affetto per il papà...
"In casa mi hanno appoggiato dal primo giorno. Questo potrebbe diventare il mio lavoro o non essere nulla. Tutti sono felicissimi di quello che sto facendo, mi fa piacere e fa onore alla mia famiglia. Papà è venuto a mancare il 3 marzo, a distanza di un anno sono a Sanremo. Questa cosa è fantastica".