GIANLUCA BOSIA
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Il bambolotto dal pianto (troppo) facile

Cicciobello è stato il sogno di generazioni di bambine e uno dei regali più gettonati nelle letterine a Babbo Natale. Bello, perfetto in tutto e ideale per scatenare la fantasia e giocare a fare le mamme. Il bambino che tutte volevano creato a inizio anni Sessanta dalla mente di un elfo bergamasco di nome Gervasio Chiari. Ma a volte la troppa perfezione confonde.

E’ quanto è accaduto a Calco, un delizioso paesino di meno di 6.000 anime in provincia di Lecco dove per qualche lunghissimo minuto si è temuta una tragedia. Tutto è iniziato con un passante particolarmente attento a quanto lo circonda e soprattutto ai rumori. E il pianto di un bambino che fuoriusciva da un cassonetto giallo di quello dove si depositano gli abiti usati. Immediato l’allarme con l’arrivo di ambulanza, carabinieri e vigili del fuoco. Il pianto era flebile ma sembrava proprio quello di un bimbo gettato in un cassonetto da una mamma disperata come se fosse una vecchia bambola di pezza. Con cautela il cassonetto è stato aperto, i sacchetti di abiti spostati sino a trovare la creatura: un bambolotto di quelli che parlano, piangono e ridono esattamente come un bambino. Sospiro di sollievo e una risata liberatoria. Il bambolotto probabilmente è stato gettato per sbaglio tra i vestiti usati da un genitore distratto ma ora attende la sua mamma di gioco perché la storia abbia un finale perfetto. Come il pianto di Cicciobello.