Federico Zampaglione dei Tiromancino a Seregno: "Musica e parole per indagare il presente"

Il cantante sarà ospite alla rassegna "Il Circolo delle 12 Lune" che prende il via al teatro San Rocco

Il cantautore romano Federico Zampaglione, 54 anni

Il cantautore romano Federico Zampaglione, 54 anni

Parole e musica, ricordi e riflessioni, per indagare il presente partendo dalle canzoni. Due dialoghi con un paio dei più noti e apprezzati cantautori italiani, che avranno come compagno di viaggio e sparring partner lo scrittore e critico musicale Michele Monina. E’ il menù apparecchiato dalla seconda edizione della rassegna "Il Circolo delle 12 Lune", che prenderà il via mercoledì alle 21 al Teatro San Rocco. Protagonista della prima serata sarà Federico Zampaglione, fondatore e leader dei Tiromancino, autore di brani ormai classici come "Due destini", "La descrizione di un attimo", "Per me è importante". Il secondo appuntamento, il 10 gennaio, avrà invece al centro Niccolò Fabi. Zampaglione, che all’attività musicale ha affiancato quelle di scrittore, regista e sceneggiatore, ha sfornato negli anni hit di successo coniugando qualità autoriale e un tocco pop. Al pubblico racconterà come nascono le sue canzoni e i suoi film.

Il pezzo che dà nome all’ultimo album, "Ho cambiato tante case", sembra una sorta di bilancio esistenziale.

Qual è il bilancio di Federico Zampaglione?

"I bilanci sono una cosa che non faccio mai, perché la creatività è sempre in continuo movimento, quello che vale per un periodo non vale più l’anno dopo. Cerco di essere sempre aperto a nuove esperienze. Ho cambiato tante case – racconta – tanti momenti, vissuti anche durante la pandemia. E’ un lavoro che mi ha impegnato molto, quasi 3 anni".

La serata di Seregno avrà una forma particolare...

"Si parlerà di tante cose: delle mie passioni, della musica, del cinema. Suoneremo in modo estemporaneo delle canzoni. Ma non ci sarà una scaletta prestabilita: viaggeremo molto sulla situazione del momento, ci faremo guidare dalla spontaneità e dall’energia che si crea insieme al pubblico. Con Michele Monina abbiamo già fatto serate del genere: si finisce a raccontare pure aneddoti divertenti, esperienze avute insieme ad altri artisti. La formula è molto bella: sembra di stare a una serata tra amici, più che a un concerto".

E da rievocare ce n’è parecchio.

"Sono 30 anni che sto sulla scena, e non è mai facile: vedendo quanto durano oggi le carriere, mi sembra una cosa di cui andare fieri".

Canzoni, film, libri: è il gusto del raccontare il filo rosso?

"E’ tutto collegato. Il cinema, oltre a essere una mia passione, è un discorso nato dai videoclip, che ho sempre curato personalmente. Mi piace lasciarmi andare all’ispirazione quando faccio qualcosa: non riesco a essere un pianificatore, come chi fa mosse molto studiate. Avessi fatto così forse avrei guadagnato di più, ma mi sarei divertito di meno. Invece ho sempre messo in primo piano il divertirmi e il fare le cose quando ho l’ispirazione".