BARBARA CALDEROLA
Economia

St di Agrate, salta il confronto coi ministri. Sindacati infuriati con il governo: “Da Roma nessuna risposta ai lavoratori”

I ministri Urso e Giorgetti impegnati a Palazzo Chigi dopo i dazi annunciati da Trump: slitta il tavolo sul futuro del sito brianzolo. Il faccia a faccia rinviato al 10 aprile: “Non accetteremo piani che prevedono tagli al personale”

La rabbia dei lavoratori e dei sindacati si è fatta sentire anche a Roma

La rabbia dei lavoratori e dei sindacati si è fatta sentire anche a Roma

Agrate (Monza e Brianza), 4 aprile 2025 – “Il governo scappa. Un’occasione sprecata per dare risposte ai lavoratori e un’assenza istituzionale che pesa come un macigno”. Fiom Cgil Brianza attacca dopo l’incontro saltato ieri a Roma con i ministri Adolfo Urso e Giancarlo Giorgetti sul futuro di St a causa dei dazi imposti dal presidente Usa, Donald Trump. “Qui ci sono centinaia di famiglie che rischiano il posto e non si danno risposte”, dice il segretario Pietro Occhiuto. Il faccia a faccia è stato rinviato al 10 aprile, ieri un incontro c’è stato lo stesso alla presenza della sottosegretaria Fausta Bergamotto e dei vertici aziendali. 

Ruoli strategici 

Un confronto interlocutorio, durante il quale il board ha confermato il ruolo strategico dell’Italia all’interno del gruppo, ma ha anche fatto riferimento alle difficoltà legate alla crisi dell’automotive e all’impatto dei nuovi dazi - dicono i metalmeccanici -. Denunciamo con forza la responsabilità del management che ha adottato un approccio che rischia di compromettere il futuro occupazionale e produttivo della multinazionale”. Fiom ribadisce che non accetterà “un piano industriale che preveda riduzioni di personale. La mancanza di indicazioni precise rischia di ridurre posti e capacità produttiva”. Da qui, l’auspicio: “I giorni che ci separano dal prossimo incontro devono servire ai massimi vertici per affinare un piano credibile, in grado di tutelare il futuro del personale e garantire investimenti per il rilancio”. I sindacati tornano anche a chiedere che “il governo si faccia garante della tutela dei dipendenti, mettendo in campo risorse per evitare che la microelettronica in Italia sia impoverita”.  

Concretezza  

“È stato importante sedersi comunque, innanzitutto per fermare le comunicazioni che l’azienda fa a latere alla finanza, ai mercati e agli organismi interni. Noi le notizie le vogliamo al tavolo - chiarisce Massimiliano Nobis, segretario Fim Cisl nazionale -. Dovremo parlare di centralità del nostro Paese, di investimenti e del mantenimento occupazionale, sito per sito. Servirà anche a capire quali sono i prodotti su cui investire, perché l’automotive ha delle criticità, ma tutto il tema dell’intelligenza artificiale porta con sé ampi spazi di coinvolgimento di un prodotto come quello di StMicroelectronics”. “Aspettavamo da tempo questo incontro, delegazioni di lavoratori sono partite mercoledì da Agrate e Catania. Serve chiarezza al più presto”, conclude Rocco Palombella, segretario della Uilm.