BARBARA CALDEROLA
Economia

St di Agrate, prima tegola sui lavoratori: bloccati 97 contratti a termine. La preoccupazione dei sindacati

La Regione ha convocato l’azienda per il 16 maggio: ci sarà anche Urso

Nello stabilimento di Agrate Brianza lavorano 5.300 persone Il timore è che il ruolo del sito venga sacrificato ad altre logiche

Nello stabilimento di Agrate Brianza lavorano 5.300 persone Il timore è che il ruolo del sito venga sacrificato ad altre logiche

Agrate (Monza) – Nuovo tavolo al Pirellone sulla crisi St, la Regione ha convocato la multinazionale del chip e i sindacati il 16 maggio. Parteciperà anche il ministro delle Imprese Adolfo Urso. Ma nel sito di Agrate sale la tensione: l’azienda ha informato l’Rs che non rinnoverà “97 contratti a termine”. Immediata la reazione dei metalmeccanici.

Pietro Occhiuto, segretario Fiom-Cgil Brianza, spiega: “All’incontro chiederemo ai vertici di bloccare tutto e confermare i 97 al lavoro, altrimenti si paleserà il fatto che qualcuno si è venduto il polo brianzolo per altri obiettivi”. Duro anche l’affondo di Enrico Vacca, alla guida della Fim provinciale, che esprime “preoccupazione per l’inizio delle operazioni legate al piano di riduzione di personale ad Agrate. È il primo passaggio di un piano che abbiamo rigettato in tutte le sedi. Gli errori del passato, gli errori del management di St, non possono ricadere sulle famiglie”.

Usb è sulla stessa lunghezza d’onda e anche Uilm: “Serve una convocazione urgente al ministero per riscrivere daccapo il ruolo del polo di via Olivetti”, sottolinea la delegata Simona Cavarra. E l’Rsu annuncia la mobilitazione, “ci riuniremo il 13 maggio per dare una prima risposta e impedire non solo le mancate stabilizzazioni annunciate, ma l’avvio della revisione profonda di un piano industriale irricevibile”. Anche l’assessore regionale allo Sviluppo Guido Guidesi, regista del percorso lombardo per limare il progetto dell’azienda, auspica correttivi. “Ribadisco la totale insoddisfazione rispetto alle previsioni sullo stabilimento brianzolo, oggi pienamente produttivo. Il progetto deve recepire nei fatti la strategicità del territorio per il Gruppo”.

“Ma la società non doveva presentare a Palazzo Lombardia un nuovo piano industriale?”, dice il consigliere regionale Jacopo Dozio (Forza Italia) sul taglio dei precari. “Siamo in prima fila per tutelare i dipendenti –sottolinea –. Dobbiamo fare tutto il possibile per difendere il personale”. Il piano dei manager nel complesso prevede “almeno 800 esuberi” in città, ma i sindacati, conti alla mano, parlano “di quasi il doppio”.