Solaro, casseforti chiuse per sempre: fallita la "Parma Antonio & Figli"

Leader nel settore da 150 anni. Futuro pieno di incognite per 35 lavoratori, ma anche per le decine di artigiani e microimprese che gravitavano intorno all’azienda

L'azienda Parma Antonio & figli Spa

L'azienda Parma Antonio & figli Spa

Monza, 25 agosto 2019 - Il Tribunale di Monza ha dichiarato il fallimento della Parma Antonio & figli Spa, storica azienda di casseforti, fondata a Saronno e con l’attuale sede operativa a Solaro, dove fino allo scorso mese di luglio erano al lavoro 35 dipendenti. Futuro pieno di incognite non solo per loro, già con stipendi in arretrato ed ora avviati alla cassa integrazione straordinaria col rischio di ricevere i primi assegni tra qualche mese, ma anche per le decine di artigiani e microimprese che gravitavano intorno all’azienda storica, per molti anni leader indiscussa a livello nazionale nel campo delle casseforti e dei sistemi integrati di sicurezza.

Le difficoltà, percepite dai dipendenti già da diversi mesi, hanno trovato conferme ufficiali soltanto lo scorso mese di luglio, quando i sindacati hanno riunito i dipendenti in assemblea per comunicare la procedura di liquidazione e l’apertura della cassa integrazione, prima dell’avvio delle ferie che sarebbero state di fatto il congedo dalla fabbrica. In qualcuno restava però un barlume di speranza per la ripresa dell’attività attraverso la gestione di un curatore fallimentare.

Ma la sentenza del Tribunale di Monza di mercoledì scorso ha evidenziato una situazione insostenibile, tanto da portare alla dichiarazione di fallimento, con nomina del dottor Marco Vigna Taglianti come curatore e la convocazione dell’adunanza dei creditori fissata per il prossimo 17 dicembre alle 12.30 in Tribunale a Monza. I creditori e tutti quelli che vantano diritti, potranno presentare istanza di insinuazione fino al 30esimo giorno precedente l’udienza.

Al Tribunale arriva così la parola fine su quella che fu una storia gloriosa dell’imprenditoria italiana, con un’azienda fondata nel 1870: l’anno prossimo avrebbe raggiunto il traguardo dei 150 anni. Il cancello arrugginito, il piazzale vuoto e l’erba alta attorno a quella che fu un tempo una sede prestigiosa, sulla provinciale Saronno-Monza, di un’azienda che ha fornito i più importanti istituti bancari in Italia, sono l’immagine eloquente della situazione attuale. Altre 35 famiglie del nostro territorio vivono ora l’angoscia di un posto di lavoro venuto a mancare e ad esse si aggiungono le sofferenze delle microimprese dell’indotto, presenti sul territorio, che stanno già pagando anni di chiusure o forti ridimensionamenti in diversi settori, che coinvolgono l’intera area di cerniera tra Milano e la Brianza.