Electrolux taglia gli orari: in fabbrica torna la cassa

Crolla la domanda di lavastoviglie e nei reparti si scende da 8 a 6 ore al giorno. Grande preoccupazione nel sindacato: per i prossimi mesi si navigherà a vista

Le decisioni sul futuro potranno venire prese ogni due settimane

Le decisioni sul futuro potranno venire prese ogni due settimane

Solaro (Monza e Brianza) - Mentre si avvia a conclusione il “ponte lungo“, con la fabbrica chiusa per 4 giorni di fila e gli operai che rientreranno solo martedì, alla Electrolux di Solaro è già stata programmata una riduzione di orario per le prime due settimane di ottobreDal 3 ottobre , nella fabbrica di lavastoviglie di corso Europa, l’orario di lavoro sarà ridotto a 6 ore anziché 8 per la quasi totalità dei turni. La comunicazione è frutto di un accordo tra la direzione aziendale e i sindacati. All’origine di questa decisione c’è la "contrazione della domanda commerciale", come riferito dall’azienda, ovvero una minore richiesta di prodotto da parte del mercato, che costringe a ridurre la produzione. I primi segnali di un problema di sovraproduzione rispetto alla domanda si sono visti in questo mese di settembre, quando sono state decise 4 giornate di chiusura complessiva dello stabilimento. Nel frattempo, l’azienda ha chiesto l’accesso alla cassa integrazione ordinaria da gestire fino alla fine dell’anno.

La prima strategia per affrontare il calo di domanda è appunto la riduzione d’orario. La direzione ha deciso di introdurre un taglio di ore lavorative per le prime due settimane di ottobre. per i dipendenti della fabbrica. Le modalità tecniche di applicazione della nuova revisione di orario, sono già state comunicate ai lavoratori per singolo reparto e singola linea produttiva, comprese le varie eccezioni. Si tratta di un altro segnale preoccupante che arriva dal fronte produttivo, con una frenata che, pur con tutte le garanzie del caso, si ripercuote anche economicamente sui lavoratori.

Per i prossimi mesi si naviga a vista, con decisioni che potranno essere prese ogni due settimane. "L’unico aspetto positivo della vicenda, in questa fabbrica è che almeno sono stati confermati un centinaio di contratti a termine in scadenza nelle scorse settimane", riferiscono fonti sindacali. Al momento, nello stabilimento di Solaro, sono occupati circa 700 lavoratori, compresi contratti a termine e settore impiegatizio. Ma il quadro resta preoccupante per tutta la divisione italiana della multinazionale dell’elettrodomestico. L’Italia, è l’ultimo Paese ad "alto costo" in cui la multinazionale svedese ha una presenza importante con 5 stabilimenti specializzati nelle diverse tipologie di prodotto, oltre al quartier generale a Porcia, e i centri di ricerca e sviluppo, per un totale di quasi 5000 dipendenti. C’è grande attesa per la relazione trimestrale sui bilanci dell’azienda, che sarà diffusa entro la fine di ottobre e che dovrà contenere il piano per affrontare la situazione di crisi nei prossimi mesi.