Berto, il mobilificio di Meda sbarcato sul web prima di tutti

"Siamo cresciuti di 20 volte dal 2002", spiega il titolare Filippo Berto

BERTO 1_WEB

BERTO 1_WEB

Meda (Monza), 22 ottobre - La rete, quella di Internet più di quella del divano letto, ha fatto la differenza. Sì, perché quella del divano viene fatta artigianalmente «come una volta» con perizia e attenzione alla qualità «tipica del Made in Italy e del saper fare brianzolo», mentre per venderla negli ultimi anni è stato fondamentale il web. Lo sa bene la Berto, uno fra i primi, se non il primo, «mobilificio 2.0» d’Italia. Una strategia che ha permesso, dal 2002 ad oggi (la maggior parte dei quali dunque in piena crisi), di aumentare di 20 volte le dimensioni dell’azienda. Artefice dell’exploit artigiano-telematico è Filippo Berto, 42 anni, oggi titolare dell’azienda di famiglia nata a Meda nei primi anni ’70.

«E pensare che quando ero giovane non ne volevo sapere di lavorare qui», scherza. «Ho fatto il magazziniere, il carrozziere, ho lavorato in un autolavaggio. Di tutto pur di essere indipendente e guadagnare qualche soldino per poter seguire la mia vera passione: suonare. Poi nel ’98 ho cominciato a occuparmi dell’azienda di famiglia. Ho subito cercato di ritagliarmi uno spazio mio. Così ho partecipato a un progetto sull’internazionalizzazione delle imprese del Comune di Meda. Sono andato in Cina. Io, una poltrona (la Maryland che ancora abbiamo in catalogo) e un pouf. Avevo 21 anni, in un Paese immenso e lontanissimo. Ero pure vegetaliano (cioè un’alimentazione che non solo esclude la carne ma tutti i cibi di derivazione animale: pesce, latte, uova, burro ndr)... E lì ho smesso di esserlo», racconta.

Ma il periodo in cui entra in azienda, dopo i “fasti” degli anni ’70 e ’80, è di quelli più difficili. Così nasce il primo blog del settore del mobile in Italia, il suo. «Una vetrina dove “esporre” i nostri prodotti ma soprattutto per raccontare storie, spiegare come nasce un divano, inserire filmati, scambiare commenti, analizzare le tendenze, raccogliere le storie e i pareri dei nostri clienti... Ho inserito il mio primo post nel gennaio del 2004 e da lì non ho più smesso». Ma non solo, Berto ha poi rilanciato, ha creato un canale su YouTube (il sito dove si possono caricare e vedere miliardi di filmati) dove ha ricevuto centinaia di migliaia di visite. Così dai 5 addetti del 2002 si è passati ai 42 di oggi. «Nell’ultimo anno abbiamo assunto una decina di persone: tappezieri, magazzinieri, responsabili di produzione, venditori...», dice Berto. E ora Filippo Berto ha un nuovo obiettivo: riconquistare il ceto medio italiano. «Le aziende artigiane hanno puntato molto sull’estero trascurando questo aspetto: far conoscere la propria qualità. Ecco. Noi vendiamo il 70% in Italia e pur essendo leader su Internet il fatturato online rappresenta “solo” il 20%. La gente ha bisogno di vedere il prodotto. La nostra azienda permette di assemblare e acquistare il proprio divano direttamente online. Ci sono le “istruzioni” in 5 lingue diverse. Ma alla fine la maggior parte ci trova su Internet ma viene in negozio a comperare». Così la rete del divano può prendersi la rivincita su quella di Internet.