GABRIELE BASSANI
Cronaca

William, dalle Alpi alla Sicilia in sella ad un Ciao Piaggio dell’82

La “folle impresa“ conclusa: partenza domenica da Pordoi e arrivo giovedì sera a Capo Passero

di Gabriele Bassani

La "folle impresa" di William Chiappa è stata compiuta. Cinque giorni per attraversare tutta l’Italia, dal comune più a Nord a quello più a Sud, in sella ad un ciclomotore Piaggio "Ciao" del 1982. William, 29 anni grande appassionato di moto, carrozziere e restauratore di mezzi d’epoca nella sua officina di Limbiate dove lavora col padre, Walter Chiappa, già più volte campione italiano motocross, ha fissato il tempo ed ora quello è il record da battere sul suo percorso che è stato ribattezzato "La via della scimmia". Partito domenica mattina col freddo e con la pioggia da Pordoi, in provincia di Bolzano, è arrivato giovedì sera a Porto Paolo di Capo Passero, in provincia di Siracusa, stremato, dopo due giornate di caldo infernale e problemi seri al suo mezzo. Ma la foto sotto il cartello stradale ripaga di tutte i sacrifici e la soddisfazione per il traguardo è impagabile. "L’Italia è spettacolare , in meno di una settimana non so quanti accenti , e dialetti ho sentito, quante mani ho stretto e quante persone ho salutato; i paesaggi dalle Dolomiti al mare siciliano mi hanno incantato. Grazie ancora" -ha scritto William, al termine della sua impresa. "Il mio più grande sogno sarebbe vedere qualcuno che accetti la mia sfida e provi a battere il mio tempo di 5 giorni". In totale ha percorso 1650 km, traversata dello stretto di Messina compresa, per toccare i due punti estremi della Penisola, mettendo a durissima prova il suo ciclomotore, pur preparato alla perfezione, con un motore nuovo e potenziato. Ma caldo, peso e chilometri sono stati davvero troppi per un mezzo da città, che aveva fatto sognare migliaia di adolescenti negli anni ‘80.

William, che pure viaggiava attrezzatissimo per ogni evenienza e con la capacità di smontare e rimontare il "Ciao" da cima a fondo, è andato in crisi soprattutto il quarto giorno: "Non è stata una tappa ma una lezione di vita" ha scritto per raccontare la traversata da costa a costa attraversando per molti chilometri l’aperta campagna senza nulla intorno. Rottura della testa motore, poi del carburatore, infine l’esplosione della camera d’aria che si attorciglia al mozzo e rischia di pezzare le razze del cerchione. Una situazione estrema da cui ne è uscito solo grazie alla generosità di alcune persone incontrate sul percorso, che lo seguivano anche attraverso i social con cui ha documentato tutta l’impresa.