
Dai primi passi con venti appassionati, alla Monza di oggi, Mnemosyne è diventata un ponte tra passato e futuro, dove...
Dai primi passi con venti appassionati, alla Monza di oggi, Mnemosyne è diventata un ponte tra passato e futuro, dove la memoria diventa racconto e il racconto diventa comunità. L’associazione culturale festeggia quest’anno 25 anni di attività, con numeri in crescita, più tesserati e più giovani coinvolti. Nata il 22 marzo 2000, ha saputo negli anni trasformarsi in un punto di riferimento per la divulgazione culturale monzese, aggregando storici, musicisti, attori, appassionati d’arte e cittadini. Quest’anno gli iscritti sono passati da una base stabile di una trentina a 73 soci, molti dei quali attratti dalla rassegna su Michelangelo. Di un mese fa la conferma del direttivo, con due giovani tra le sei figure che lo costituiscono. Al centro di tutto c’è il presidente Ettore Radice.
Grande il successo dell’anno scorso del palinsesto “Monza loves Puccini”. Una rassegna ricca di concerti, conferenze, spettacoli e laboratori, capace di coinvolgere tutte le principali associazioni culturali della città e attirare migliaia di partecipanti. Mnemosyne è anche memoria attiva: con mostre e cicli di incontri ha saputo raccontare eventi cruciali come gli anni di piombo a Monza, la figura di Leonardo, il mito di Napoleone o la storia del circuito monzese. E lo ha fatto anche prendendo posizione: come nel 2010 contro Scenaperta o nel 2016 con la raccolta di 3.000 firme per fermare l’installazione dei chiosconi. "Non fu mai politica – spiega Radice – ma difesa dei cittadini e dei nostri luoghi". Uno dei fiori all’occhiello dell’associazione resta "Carta da lettere", rassegna che da tredici edizioni racconta celebri storie d’amore attraverso carteggi originali, testi scritti da Radice e accompagnati da musica dal vivo.
A.S.