Covid Vimercate, sette ricoverati alla Rosa bianca: il virus torna in corsia

"I casi non sono gravi – spiega la direzione – i degenti per ora non hanno bisogno né di ossigeno né di maschera. Nessuno è in terapia intensiva"

Ricoveri Covid

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Vimercate (Monza) -  Una campagna vaccinale dai numeri lusinghieri (685.867 dall’inizio della campagna di massa) non ferma il contagio e a Vimercate in corsia tornano i malati Covid: 7 ricoverati da ieri alla Rosa bianca chiudono la lunga stagione dei reparti puliti inaugurata a giugno. Il virus corre e il territorio si attrezza per tornare in trincea. "I casi non sono gravi – spiega la direzione – i degenti per ora non hanno bisogno né di ossigeno né di maschera. Nessuno è in terapia intensiva".

Parole che provano a rassicurare, mentre tutto il Paese teme il ritorno alle chiusure e la prima linea si prepara al peggio. Il protocollo è consolidato, nei tre poli ospedalieri dell’Azienda - ci sono anche Desio e Carate - sono passati più di 2mila malati nei momenti peggiori della crisi sanitaria, 500 i morti. "Ora però non combattiamo più a mani nude, abbiamo il vaccino", ripetono ai piani alti nella speranza di convincere gli indecisi. Le prime tre ondate sono costate care anche a chi ha problemi diversi, entro dicembre bisogna recuperare 300mila visite saltate e 3.300 interventi, ma è solo una piccola parte di quanto perso con la pandemia. Se i numeri del contagio continuassero a salire, il cambio in corsa rischierebbe di compromettere il piano per il ritorno alla normalità. E anche la Regione potrebbe essere costretta a rivedere gli obiettivi per il territorio: sale operatorie al 100% per fine anno e attività ambulatoriale al 90. La riorganizzazione risale a fine ottobre, "ma il quadro sta cambiando". Il virus si era portato via quasi tutto, durante l’isolamento funzionava solo l’emergenza e poco altro nei cinque presidi dell’Asst che ha 15 poliambulatori e 50 strutture sparse in provincia, un colosso con 3.539 dipendenti e 385milioni di fatturato.

La domanda di salute è altissima e l’Azienda ha ingranato la quarta per farvi fronte, in agenda ci sono 40 interventi al giorno, 820 al mese, mentre gli specialisti di tutte le branche vedono 3.750 pazienti quotidianamente (75mila al mese). Tutto però potrebbe essere messo in discussione dalla quarta ondata, "dobbiamo capire se i ricoveri si fermano qui, o se ricominceranno a crescere fino ad assorbire l’offerta". Unico conforto, "l’andamento della terza dose", da fine settembre sono già state somministrate 15mila fiale, "ma per non perdere il vantaggio sul Sars-Cov 2 dobbiamo correre".