Vimercate, appello dell'Avis: prima di andare al mare venite a donare il sangue

L’accorata richiesta dell’Avis di Vimercate alla vigilia di Ferragosto Sono 7.500 le sacche raccolte in un anno, obiettivo mantenere questi livelli

Al Centro trasfusionale le donazioni in un anno sono state 7.500

Al Centro trasfusionale le donazioni in un anno sono state 7.500

Vimercate (Monza e Brianza) 13 agosto 2020  - Un calo fisiologico di donatori durante il lockdown, poi un boom di nuove leve dopo gli appelli dei vertici a non farsi scoraggiare dalla quarantena, ora, la nuova richiesta per assicurare le scorte "più necessarie che mai quest’anno. Prima di andare in vacanza venite a trovarci". Sergio Valtolina, presidente di Avis Vimercate, è il regista di una galassia di generosità che conta su altri sette comuni in zona: Aicurzio, Bellusco, Burago, Concorezzo, Mezzago, Sulbiate e Usmate Velate. 

Insieme a tutti negli anni ha messo a punto «un modello a chiamata che ci ha permesso di cancellare l’emergenza sangue sul territorio, un problema sentito d’estate. Ma la pandemia ci ha insegnato che non dobbiamo dormire sugli allori. Per questo invito gli indecisi a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a unirsi a noi».  L’intera organizzazione si basa sulle braccia dei volontari. Sono loro il perno. 

Qui, ne vengono precettati 25 al giorno – tranne il lunedì e il sabato quando c’è la plasmaferesi – le sacche raccolte vengono spedite al centro di Garbagnate, uno dei 9 punti di lavorazione in Lombardia, e da lì distribuite a chi ne ha bisogno.  Ora, con la ripresa degli interventi la domanda sta tornano ai soliti livelli, ma durante i mesi caldi dell’emergenza sanitaria era calata.  L’autonomia, conquistata grazie a studi, analisi e a una perfetta conoscenza della macchina ospedaliera, ha dovuto adeguarsi al nuovo scenario Covid, «ma lo schema è flessibile, è capace cioè di adattarsi a diverse esigenze».  I numeri confermano la prodigalità delle sezioni di casa: "Al Centro trasfusionale le donazioni in un anno sono state 7.500", 20 al giorno. Una performance importante che cela il vero fattore di successo del gruppo: l’altruismo.  «L’obiettivo è mantenere questi livelli", ricorda il cavaliere. 

Il sodalizio ha radici profonde. Nato nel 1946 per volontà dei lavoratori del Linificio Canipificio Nazionale - fra loro anche Fortunato, padre del presidente - negli anni è diventato un punto di riferimento per migliaia di simpatizzanti e per le scuole dove Avis è molto attiva.  "Abbiamo sempre lavorato con i ragazzi, decisamente attenti al nostro messaggio - sottolinea Valtolina -. È una delle missioni più importanti alle quali siamo chiamati. Senza chi si fa avanti spontaneamente per fare del bene agli altri finirebbe tutto. È il nostro patrimonio». Oggi i donatori sono 3.200.  Arrivano anche da Ornago, Busnago, Bernareggio, Carnate, Ronco, Cornate, Trezzo e Vaprio.