
Corrado Comunale e Lamù
Villasanta (Monza), 15 dicembre 2019 - Un’assistente molto particolare quella dell’osteopata Corrado Comunale: accoglie i pazienti a suon di leccate (mentre ai più paurosi si avvicina lentamente), li osserva mentre Corrado esegue il trattamento e ad alcuni si accuccia sulla pancia o sulle gambe tranquillizzandoli e addormentandosi. Un’assistente fuori dal comune quella che affianca l’osteopata villasantese: si tratta di Lamù, la sua pitbull di tre anni, 26 kg di pelo e di tenerezza, che lo segue non solo durante i suoi trattamenti in studio, ma anche in occasione dei convegni ai quali viene invitato come relatore. Corrado e Lamù ormai sono inseparabili e i pazienti di Comunale si sono affezionati, accertandosi quando fissano un appuntamento, che l’osteopata sia affiancato dal suo cane. Lamù infatti non crea disagi, neppure verso quei pazienti che hanno poca dimestichezza con gli animali.
«Non avevo esperienza con i pitbull - spiega Corrado, 44 anni -. Sono andato in un allevamento con Luca Bonadonna, un caro amico, e mi sono innamorato di Lamù". Una scelta non certo facile, non solo per l’impegno che un cane comporta, soprattutto quando si trascorrono molte ore fuori casa, ma anche legato alla razza spesso al centro delle cronache per aggressioni ad altri animali i o alle persone. "Ero un po’ titubante - prosegue -. Ma Lamù fin da piccolina si è dimostrata subito molto equilibrata. Peraltro nell’Ottocento i pitbull negli Stati Uniti venivano impiegati anche come tate per i bambini". Mentre Lamù cresceva tranquillamente, a non essere sereno era Corrado che diviso tra due studi non aveva tutto quel tempo che voleva da dedicare alla sua cucciola che portava all’asilo per cani.
«Ho deciso di rivoluzionare la mia vita e il mio lavoro per stare più tempo possibile con Lamù - racconta -. La mattina lavoro in una casa di cura del territorio e il pomeriggio invece nel mio studio, dove Lamù mi segue". E interagisce anche con i pazienti, diventando anche un elemento di distrazione per il paziente allentando così la paura e la tensione. "Ha un rapporto speciale con i bambini e gli anziani, sentendo la loro fragilità - spiega -. Se percepisce che le persone hanno paura si mette tranquilla in un angolo. Mentre se nota empatia si avvicina e si affianca anche al paziente durante il trattamento". E se Lamù non può entrare in un hotel per un convegno o da un paziente per un trattamento domiciliare rinuncia all’incarico. "Durante le lezioni Lamù è tranquilla - prosegue -. Si sdraia sulla sua poltroncina e mi segue con lo sguardo, non disturbando".