
Un salone della Villa Reale di Monza
Monza - Villa Reale, si va in tribunale. Mentre il Consorzio si prepara (oggi) a chiudere il cartellone di iniziative natalizie della Reggia con il concerto della violinista Lena Yokoyama e il pool di esperti incaricati dalla Regione della redazione del Masterplan è al lavoro per mettere nero su bianco (entro la primavera) strategie e azioni su cui costruire il futuro della Villa, gli avvocati sono pronti a darsi battaglia in un’aula di giustizia. Da una parte i legali del Consorzio, dall’altra quelli di Nuova Villa Reale Monza, la società costituita dal raggruppamento di imprese che aveva vinto il concorso internazionale per il recupero e la valorizzazione della Villa e dei giardini reali assicurandosi anche la gestione ventennale del corpo centrale restaurato nel 2014.
Un’alleanza pubblico-privato inedita, ma destinata a naufragare con 14 anni di anticipo rispetto ai patti e finita (in malo modo) a carte bollate. Tra un paio di settimane è fissata la prima udienza in Tribunale a Milano della causa in cui il concessionario privato ha trascinato il Consorzio chiedendo un risarcimento di oltre 10 milioni di euro. Da parte sua il pubblico è passato al contrattacco: "Abbiamo depositato la nostra memoria difensiva, ma siamo molto tranquilli e sicuri delle nostre ragioni – mette i puntini il sindaco di Monza e presidente del Consorzio Dario Allevi -. Anche noi chiederemo al concessionario un risarcimento danni che, al momento, stiamo quantificando". Anche perché "non è stato il concessionario ad andarsene, ma siamo stati noi a recedere dal contratto per gravi inadempienze del privato", che secondo una prima valutazione "ancora deve dei soldi al Consorzio oltre ad aver lasciato 110mila euro di riscaldamento non pagato" ed è stato responsabile della "ingiustificata chiusura della Villa nonostante a maggio (2020) il Governo avesse riaperto i luoghi della cultura".
Da parte sua, invece, Attilio Navarra, legale rappresentante di Nuova Villa Reale Monza, fin dal 2017 (appena tre anni dopo la fine del restauro) aveva chiesto la revisione del piano economico-finanziario della concessione alla luce dei bilanci costantemente in perdita (quasi un milione e mezzo di euro all’anno). Alla base di tutto, la mancata realizzazione del progetto di riqualificazione delle altre ali della Villa oltre il primo lotto che ha riguardato il corpo centrale. Fino alla richiesta di recesso inviata nel novembre 2019 al Consorzio. Da allora la questione è finita sul tavolo della Regione, poi alla Corte dei Conti e di nuovo in Regione e, ora, in tribunale. "La strada sarà sicuramente lunga, ma questo non ferma il piano di valorizzazione e rilancio della nostra Villa – conclude il sindaco –. Nonostante la situazione sanitaria, le aperture straordinarie e le iniziative organizzate stanno dando numeri confortanti, mentre prosegue l’attività del Masterplan".