Villa Borromeo e i suoi segreti

A Arcore, Villa Borromeo d'Adda apre le porte per Ville Aperte, evento culturale che svela 33 dimore storiche. La residenza, restaurata nel 2018, rivela il fascino della Belle Époque. Tour guidati nel weekend, prenotazione obbligatoria.

Villa Borromeo e i suoi segreti

Villa Borromeo e i suoi segreti

Il fascino irresistibile della Belle Époque: saloni da sogno dove nell’Ottocento faceva festa la nobiltà lombarda. Il Giardino d’inverno è stupendo, la stanza delle Colonne è meno appariscente, ma non meno elegante. Nel fine settimana la Dama, Villa Borromeo d’Adda ad Arcore, apre le porte agli amanti di Ville Aperte, 22esima edizione, primo appuntamento di primavera (ma ce ne sarà un secondo in autunno) con la kermesse culturale che mette in rete gioielli spesso inaccessibili al pubblico sparsi in quattro province: Brianza, Milano, Lecco e Como, 33 dimore da sogno fra cimeli e personaggi che hanno scritto la storia. Il tesoro di casa domina la città sulla cima della collinetta nel parco secolare che l’abbraccia, da qui l’appellativo di “Montagnola“, regalando ai visitatori una cartolina indimenticabile. La posizione scenografia annuncia il gioiello restaurato dopo decenni di incuria e di degrado e dal 2018 tornato agli antichi splendori. Fu costruita a metà Settecento dall’abate Ferdinando D’Adda che ne fece la propria residenza personale. La Villa con l’aspetto di oggi è frutto di due rimaneggiamenti ottocenteschi. Il primo con Giovanni D’Adda grazie all’opera di Giuseppe Balzaretto, al quale si deve la sistemazione del giardino e della Cappella Vela, mausoleo di Maria Isimbardi, giovane moglie del proprietario.

Il secondo nella generazione successiva su commissione di Emanuele D’Adda, figlio di Giovanni, e fu portato a termine dall’architetto Emilio Alemagna. Il complesso passò in eredità alla famiglia Borromeo agli inizi del XX secolo fino agli anni Ottanta, poi l’acquistò il Comune. Il recupero che ha riportato indietro le lancette del tempo ha avuto l’obiettivo di conservare la sua peculiarità nel contesto paesaggistico e l’estetica. I cambiamenti non hanno modificato l’impianto storico e decorativo ma hanno riguardato sistemazioni necessarie a livello architettonico. Risultato, un insieme che lascia senza fiato chi non l’ha mai vista. Ma nel weekend si può rimediare. Ci sono ancora posti disponibili per le giornate di sabato e domenica in mattinata e nel pomeriggio, il tour dura un’ora. Costo: 9 euro, gratis per under 6 e disabili. Prenotazione obbligatoria sul sito villeaperte.info.

Barbara Calderola