REDAZIONE MONZA BRIANZA

"Vi porterò dove non siete mai stati" E i biancorossi sprofondarono in C2

Dal sogno Centrale del Latt ai fornitori non pagati fino al gas e alla luce tagliat allo stadio Brianteo

Anni bui, anni difficili. Perché non sempre le cose all’ombra del Brianteo sono andate per il verso giusto. C’è stato un tempo in cui Berlusconi abitava sempre a 12 chilometri di distanza ma distava anni luce dalle sorti del suo futuro club.

Stagione 2001-2002. Il Monza si avvia a sprofondare nel punto più basso (sino a quel momento) della sua storia.

Dopo l’addio del presidente Valentino Giambelli, e la fugace esperienza del presidente Piero Fazzolari, in via Ragazzi del ‘99 sbarca una dirigenza improbabile. Il presidente si chiama Massimo Belcolle: numero uno della Centrale del Latte di Monza, la sua prima dichiarazione passerà alla storia: "Porterò il Monza dove non era mai stato prima". Purtroppo è di parola: a fine stagione il Monza retrocede per la prima volta nella sua storia in C2. Ma non finisce lì. Col suo successore Cesare D’Evant emergergono enormi problemi, gli stipendi latitano, i fornitori non vengono pagati e lo stadio Brianteo si ritroverà poco tempo più tardi con luce e gas tagliati. Nel 2004, la scivolosa china imboccata porterà all’inevitabile fallimento. Nel 2001 vengono ingaggiati i primi giocatori brasiliani della sua storia. Dopo aver cambiato 5 allenatori, a una serie di primati: peggior attacco (27 gol), minor numero di vittorie (4), tribune quasi deserte (168 spettatori contro l’Ancona) e ultimo posto in classifica, si retrocede.

Da.Cr.