ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Ventiquattr’ore in trincea. Monza libera ponti e strade. Scende il livello del Lambro e la pioggia fa meno paura

Rimosse le barriere artificiali a protezione dell’abitato, ripulito il fango da via Boccaccio. Oggi riaprono anche le scuole chiuse ieri in centro, il Nei e il Parco con i Giardini Reali.

La città riprende la vita ordinaria dopo i forti acquazzoni dell’altro ieri, che hanno rischiato di far esondare il Lambro in centro, e il grande traffico di ieri dovuto alle tante chiusure stradali d’emergenza, tra progressive riaperture e qualche polemica. Al termine del nuovo incontro dell’unità di crisi allestita in municipio, il livello idrometrico del Lambro alle 10 di ieri è risultato essere di 1,80 metri, pari alla soglia di attenzione e non più di allerta. Per questo motivo il Coc (Centro operativo comunale) ha deciso la riapertura di tutti i ponti in città grazie all’intervento dei tecnici della protezione civile che hanno ripristinato gradualmente il transito.

Ventiquattr’ore in trincea. Monza, scende il livello del Lambro e la pioggia fa meno paura
Ventiquattr’ore in trincea. Monza, scende il livello del Lambro e la pioggia fa meno paura

Anche le barriere artificiali Noaq sono state rimosse dai volontari per liberare le strade. Quasi tutte le vie dunque sono state riaperte, con anche via Boccaccio che dopo essere finita pericolosamente sott’acqua torna percorribile. Qui l’impresa Sangalli è intervenuta per effettuare le operazioni di pulizia, rimuovendo il fango presente sulla carreggiata, e svolgendo tutte le attività necessarie per contribuire al ripristino della viabilità stradale.

Ad oggi restano interdetti al traffico solo la via San Gerardo dei Tintori, dove sono ancora posizionati i sacchi di sabbia, e il sottopasso di via Lario. A riaprire i battenti oggi sono anche tutte le scuole che ieri sono rimaste chiuse, il Nei e il Parco di Monza con i Giardini Reali. A proposito della gestione dell’emergenza di ieri, si è sollevata forte la voce critica del consigliere comunale della Lega ed ex assessore alla Viabilità Simone Villa.

"Ritengo che la comunicazione dell’altro ieri dell’apertura della maggior parte delle scuole cittadine sia stata tardiva – osserva il consigliere –. Comunicare solo dopo le 22 le condizioni di scuole aperte e scuole chiuse significa non aver dato a centinaia di famiglie il tempo di organizzarsi. Ritengo che al massimo la comunicazione dovesse avvenire entro le 18. Ieri mattina ci sono state code incredibili, nonostante il lavoro di polizia locale e protezione civile. So di tanti ragazzi che sono arrivati tardi a scuola. Mi rendo conto però che questo non è il momento delle polemiche – continua il politico –. È giusto che la città sia andata avanti nella sua vita, contesto solo i tempi e le modalità delle scelte, per le quali chiederò chiarimenti in consiglio comunale. Ad esempio ho saputo che il trasferimento dei bimbi dell’asilo nido Centro durante l’evacuazione dell’edificio è stato rocambolesco, con decine di bimbi sotto l’acqua battente portati dalla maestre. Forse anche in questo caso, nonostante l’urgenza che capisco, si poteva gestire meglio questa operazione. Mi sono stati segnalati poi sponde rinforzate in via Ghilini che mostravano delle crepe da cui usciva l’acqua. Occorre attenzionare la manutenzione delle paratie per evitare situazioni di pericolo".

Ciò che hanno maggiormente segnalato i cittadini sono stati la condizione di eccessivo traffico dovuto anche alla scelta di tenere aperte la maggior parte delle scuole. Tanti altri però si sono espressi come favorevoli alla decisione dell’amministrazione, per almeno due ordini di motivi: "la possibilità per molti di raggiungere la scuola anche a piedi nel proprio quartiere", come osserva Demetrio Bezza, papà di un’alunna della scuola Tacoli di Triante, e "perché sta alla discrezione dei genitori valutare se mandare i propri figli a scuola o meno, in caso di difficoltà oggettive", commenta Daniela Previtali, mamma di un alunno della scuola media Bellani di San Donato.