
Giuseppe Longhi, 32 anni, con le sue uve
Lentate sul Seveso (Monza Brianza) - Domani si torna a vendemmiare a Copreno dopo più di 200 anni, per produrre il "vino dei Porro". Giuseppe Longhi, 32 anni, coprenese "doc", laureato in storia medievale, ha voluto provare a riprodurre qui il "Martesano", uno dei vini ospitati nelle cantine dei nobili Porro, realizzato con uve di nebbiolo la cui coltivazione da queste parti è testimoniata anche in alcune pergamene del Trecento.
Longhi, che di professione fa l’insegnante, è un autodidatta che ha imparato tutto sul campo, quando qualche anno fa ha deciso di piantare 250 viti alla "Brera", in un terreno di proprietà del nonno, iniziando a curarle con passione e dedizione. Nel 2018 è riuscito a produrre per la prima volta del vino: una cinquantina di bottiglie di "Radices", un rosso fermo e corposo che ricorda l’antico Martesano, dedicato ai nonni Giuseppe, Rosa, Giovanni e Franca. Il lavoro e il tempo dedicato alla vigna lo hanno finalmente ripagato: per domani (anticipato all’ultimo di 24 ore causa previsioni meteo), ha chiamato a raccolta parenti e amici che, muniti di cesoie e ceste, per aiutarlo a raccogliere i preziosi grappoli di nebbiolo.
"Quando nel 2014 sono partito con il progetto della Vigna della Brera pensavamo di avere di fronte una sfida quasi impossibile da vincere. - spiega Giuseppe Longhi - Oggi, nonostante un’annata particolare in cui le uve sono state modellate dalle stravaganti condizioni climatiche di un’estate fuori dall’ordinario, siamo pronti per la nostra prima vendemmia a pieno regime, la prima anche per Copreno dopo oltre 200 anni, con la quale pensiamo di raccogliere tra i 3 e i 4 quintali di uva che, secondo le previsioni dell’enologo che sta seguendo il progetto, dovrebbero produrre un vino con un grado alcolico compreso tra i 12,5 e i 13 gradi". "Ma l’emozione più grande - prosegue Giuseppe Longhi - sarà quella di dare il via alla pigiatura con un gesto simbolico, facendo schiacciare i primi acini dai piedini di mio figlio Diego, proprio come facevano i bambini una volta". Tutte le bottiglie della vendemmia 2021 verranno sigillate con ceralacca rossa, sulla quale verrà apposto il marchio ‘Parvus sed meus’ - piccolo ma mio - realizzato dallo stesso Longhi nobilitando con la lingua latina, il motto di famiglia, in più ruspante brianzolo, "Pane e cipolla, purché sia mio".