Varedo, incendio nell'ex Snia: a fuoco 2mila tonnellate di rifiuti. A rischio i boschi

Un ampio rogo sta devastando l'area industriale dismessa al centro di un importante progetto di riqualificazione. La Regione: tempistica sorprendente. L'ipotesi del dolo

Vigili del fuoco al lavoro

Vigili del fuoco al lavoro

Varedo (Monza), 25 settembre 2021 - Un vasto incendio sta devastando l'area industriale dismessa ex Snia di Varedo, per cause ancora da accertare. Colonne di fumo sono visibili a distanza di chilometri. Al lavoro per domare le fiamme diverse squadre dei vigili del fuoco del Comando Provinciale di Monza, ma anche in supporto da Milano. All'interno dell'ex colosso tessile, 6.000 metri quadrati di area, erano ancora stipate 2mila tonnellate di rifiuti. Sul posto sono arrivati anche i tecnici Arpa e i carabinieri. A rischio i boschi confinanti con la zona. Non lontano dall'area dell'incendio sono state anche trovate due automobili bruciate. Sembrerebbe farsi largo l'ipotesi del dolo.

Sull'importante area dismessa, proprio a fine agosto, la città aveva fissato dei punti fermii per la sua riqualificazione. Si tratta di un progetto di rigenerazione urbana e rifunzionalizzazione che prevede l’inserimento di più complessi polifunzionali, dove prevalgono aree verdi e spazi pubblici che restituiranno alla città una porzione vitale di territorio su un’area dismessa dal 2003 e con un significativo grado di abbandono. Nel progetto rientrano l’inserimento di nuove funzioni tra cui residenza, commercio, terziario e produttivo-artigianale.   

Sull'incendio che si è propagato a èpartire dall'alba interviene anche l'associazione consumatori Codacons che ricorda che "l'area era sotto sequestro e proprio nella giornata di oggi avrebbero dovuto iniziare i primi interventi di recupero dei rifiuti; più nel dettaglio si tratta di rifiuti indifferenziati stoccati in rotoballe e pronti per essere distrutti dagli inceneritori". A cause ancora das determinare, il Codacons annuncia un esposto all'Arpa per il danno ambientale e la lesione del diritto alla salute dei cittadini.

Da Regione Lombardia viene definita "sorprendente" la tempistica del rogo. "Il ripetersi di questi episodi - ha spiegato l'assessore all'ambiente e clima Raffaele Cattaneo - sta riaccendendo preoccupazione e allarme. La Regione sta continuando la propria attività di prevenzione, ma poi rimane il compito di sorveglianza e vigilanza, da parte degli altri organi competenti, delle situazioni come quelle dell'incendio odierno. Situazioni che sono già state oggetto di provvedimenti amministrativi e successivamente di sequestro da parte della Procura, ma poi rimangono non sufficientemente sorvegliate".

Duro il Pd lombardo, all'opposizione in Regione, con una nota del capogruppo Fabio Pizzul sulla "natura probabilmente dolosa" dell'incendio: "Ampiamente prevedibile. Perché da tempo giravano informazioni circa possibili azioni illegali legate al ciclo dei rifiuti in Brianza. Una circostanza dunque nota, che destava preoccupazione anche nella popolazione ormai esasperata dalle condizioni di abbandono dell'area. Purtroppo le nostre ripetute segnalazioni e i nostri allarmi non sono stati presi nella giusta considerazione. Ed oggi ci troviamo a guardare impotenti quella colonna di fumo che da stamattina all'alba sta infestando tutta la zona di Limbiate e Varedo, alimentata da tonnellate di rifiuti abbandonati da anni. Con chissà quali possibili conseguenze per l'ambiente e la popolazione. Chiediamo quindi alla Regione, che è già sul posto con i tecnici per gli accertamenti, di monitorare attentamente e fare approfondite verifiche, anche nei prossimi giorni e settimane, sulla falda acquifera, perché le conseguenze di un incendio di tale portata potrebbero esservi non solo nell'aria ma anche nel sottosuolo. La salute dei cittadini che abitano la zona deve chiaramente essere al primo posto".