
di Barbara Calderola
Il passaggio di testimone con la consegna delle chiavi, una cerimonia che segna la svolta, a Villa Gina, a Concesa, e un progetto di valorizzazione e crescita, per il Museo della Valle dell’Adda (Muva) del Parco Adda Nord è il momento del rilancio. Per i prossimi tre anni sarà gestito dall’Associazione culturale Crespi d’Adda, da tempo operativa nel Villaggio operaio nella frazione di Capriate San Gervasio e padrona di casa del visitor center che racconta la storia e il valore del tesoro bene dell’Unesco.
"Partner migliore non potevamo pensare di avere – così la presidente del Parco Francesca Rota e il delegato alla cultura Ignazio Ravasi – La valorizzazione del museo, che ha sofferto molto gli anni della pandemia ed è una scommessa ancora da giocare, è una priorità assoluta. Dovrà diventare un punto di riferimento per il turismo, per le scolaresche e per la cittadinanza". Alla conferenza di presentazione del nuovo progetto di gestione la presidente dell’ente fluviale Rota, Ravasi e il presidente dell’Associazione Crespi d’Adda Giorgio Ravasio. Presente anche Donatella Pirola, assessora alla Cultura del Comune di Capriate. L’obiettivo immediato è quello di arrivare a un calendario regolare ed il più fitto possibile di aperture del prestigioso museo interattivo: tutti i fine settimana, "e gradualmente – così Ravasio – anche nei giorni infrasettimanali, per le scolaresche, per eventi o per altre iniziative che saranno via via studiate. Partiamo con i piedi di piombo, puntiamo a trasformare il Muva in un punto di partenza per la scoperta dell’intera area. È un grande impegno questo, che ci assumiamo con molto entusiasmo". La partnership fra il parco e l’associazione crea un ponte invisibile ma importante fra Concesa e Crespi, due frazioni, due gioielli. A Crespi il villaggio operaio che simboleggia una stagione preziosa dell’industria italiana, a Concesa il Parco e il Muva con il loro enorme potenziale turistico e didattico: il fiume, l’ecosistema, le sue bellezze, l’archeologia industriale.
Il Muva, realizzato alcuni anni fa, è stato aperto al pubblico negli anni del Covid 19. La gestione, nella fase di debutto, era stata affidata ad un’associazione culturale brianzola "che – dice Ignazio Ravasi – per una serie di ragioni, ha scelto di fare un passo indietro. Inizia dunque una nuova stagione".