Brianza, manca il 30% dei vaccini necessari: medici e pazienti in rivolta

Le dosi di antinfluenzale arrivano a rate, ne mancano da 90 a 180 per ogni studio, l’ultima consegna è slittata a metà dicembre

Molti non riescono a farsi vaccinare

Molti non riescono a farsi vaccinare

Monza, 27 novembre 2020Vaccino antinfluenzale: medici di base sul piede di guerra, dopo la comunicazione di Ats Brianza che non tutte le dosi attese saranno distribuite. La consegna dei vaccini prevista in questi giorni slitta a metà dicembre e i numeri saranno ridotti rispetto a quanto previsto.

«È una situazione indecente - commenta il dottor Carlo Maria Teruzzi, presidente dell’ordine dei medici di Monza e Brianza - nonostante i proclami, Regione Lombardia non è riuscita ad assicurare quanto pattuito con i medici di medicina generale. Prepariamoci alle proteste dei pazienti". Mancano da 90 a 180 dosi per ogni medico, quindi almeno il 30%. Da ottobre i vaccini sono arrivati a singhiozzo, rendendo impossibile la pianificazione dell’uso di palestre e centri sportivi, per non creare assembramenti negli studi medici più angusti. Secondo comunicazioni informali dalla Regione ai medici di famiglia, a metà dicembre, quindi in imbarazzante ritardo rispetto al previsto e alla necessità di copertura, arriverà un piccolo quantitativo di vaccini (Fluad trivalente), pochi rispetto agli intendimenti del Pirellone di coprire con la vaccinazione almeno il 75% della popolazione over 65. Ats comunica: "La distribuzione sarà proporzionale al carico degli assistiti: per chi ha più di 300 pazienti arriveranno 40 dosi, da 200 a 299 ne arriveranno 30; da 100 a 199 arriveranno 20 dosi e per chi ha meno di 100 pazienti arriveranno 10 dosi".

Non è chiara la ripartizione: sembra infatti che chi ha 1600 assistiti avrà 40 dosi, come chi ne ha 300. "Si intendono i pazienti ultra 65enni", decodifica Teruzzi. In ogni caso, i conti non tornano e i medici di famiglia si preparano ad avere fuori dagli studi pazienti arrabbiati che protestano. "Ho ricevuto 4 piccole tranche di vaccini - racconta il dottor Marco Grandele, medico di famiglia a Muggiò - 30, poi 20, poi 30 e di nuovo 20 e poi 140 dosi, il 18 novembre per vaccinare il 21. Lo scorso anno ho vaccinato 280 pazienti, cioè il 75% degli over 65, quest’anno mi mancano ancora 90 dosi. Di questo passo non raggiungeremo la copertura prefissata al 75%. Si muore anche di influenza. Quindi ho vaccinato subito pazienti allettati, pluripatologie, ultra75enni e a seguire tutti gli aventi diritto. Ma arriverà il momento in cui mi troverò un vaccino e 5 pazienti: a chi dire sì e a chi no? Non me la sento di scegliere".

Si sentono nel mirino i medici di famiglia: "Adesso - racconta Grandele - sono qui a fare le ricette, poi via con le visite. Ma i pazienti sono spaventati e vanno direttamente in Pronto soccorso. Dovremmo fare anche i tamponi, ma dove? Dove si smaltiscono? Chi se ne occupa?".