Usurai spietati e spacciatori nelle Groane

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Desio (Monza) - Ancora droga, ma anche usura. Problema che sembrava quasi sconosciuti nella "ricca" Brianza, ma che invece - complici la crisi economica e la pandemia - ha cominciato ad affacciarsi prepotentemente anche a queste latitudini. 

La Compagnia di Desio (comandante il maggiore Luigi Perrone) porta infatti alla luce nello scorso autunno a Limbiate un maxi giro di usura orchestrato da 5 persone che erano riuscite a spingere nel tunnel dei prestiti a strozzo una decina di vittime, fra cui diversi imprenditori in difficoltà. Minacciandoli (“se a fine mese non sei pronto vedi te come ti cucino quella bella faccia da porco che hai”) e sottoponendoli a pestaggi li costringevano a diventare di fatto “debitori perenni” depredandoli di tutti i loro averi.

Il regno della droga, com'è invece risaputo, ha trovato il suo habitat naturale da tempo al Parco delle Groane, nonostante i continui controlli de parte delle forze dell’ordine. Ed è proprio qui che i carabinieri della Tenenza di Cesano Maderno sono riusciti a smantellare una vera e propria banda (composta da 13 persone, delle quali 8 marocchini, 3 italiani e 2 albanesi) che in stile narcos e armate di machete e pistole aveva messo in piedi un vero e proprio fortino dello spaccio.

Un migliaio di cessioni di stupefacenti documentato dai carabinieri. A orari diversi del giorno e della notte, i pusher erano appostati tra gli alberi pronti a vendere dosi. Lo stato di clandestinità, la condizione di senza fissa dimora, lo stato di irreperibilità e l’assenza di legami con il territorio sul quale agivano la maggior parte degli extracomunitari aveva reso particolarmente faticoso il lavoro dei militari, che alla fine hanno ricostruito meticolosamente i traffici sequestrando 1,650 chili di stupefacente di diversa natura e identificando 113 assuntori L’operazione “Abarth” porta invece in cella 9 persone specializzate nel furto di auto e nel riciclaggio dei pezzi di ricambio.