"Ho sentito un odore acre di fumo e sono uscito. Poi ho sentito delle grida disperate. “Aiutatemi, per favore. Devo salvare mia mamma“. Ho urlato “arrivo Lello“ e sono corso su per le scale". Le parole di un vicino di casa di Raffaele Esposito raccontano il dramma che si è consumato ieri mattina nella casa di corte al civico 59 di corso Roma a Cesano Maderno. Raffaele “Lello“ Esposito, 52 anni, stava cercando di mettere in salvo la madre 82enne, Maria Verdolino, costretta su una sedia a rotelle. Una disperata fuga dall’appartamento in cui vivevano in affitto che stava andando a fuoco. Forse per un corto circuito, ma saranno le indagini dei vigili del fuoco a chiarire da dove è partito l’incendio.
"Non ero ancora arrivato al primo piano, ero sulla scala, quando ho visto la porta di casa sua aprirsi – continua il vicino –. Lello era completamente ricoperto di fuliggine, ma quando ha spalancato la porta è stato risucchiato all’indietro, è caduto a terra privo di sensi. A quel punto ho subito chiamato i soccorsi". Pochi minuti e sono arrivati i vigili del fuoco. E le ambulanze. "Sono senza parole. È stato un attimo, una scena che mai potrò dimenticare". Lello Esposito e sua mamma Maria vivevano insieme. L’uno per l’altra. Anche Raffaele aveva problemi di salute e per questo non lavorava. Ma era abbastanza autosufficiente per vivere da solo insieme all’anziana madre. Entrambi, comunque, erano accuditi dai fratelli di Lello, Luigi di 44 anni e Annalisa, 49 anni. "Una famiglia unita e tranquilla – racconta un’altra vicina –, i figli si davano il cambio per portare a spasso la mamma che cammina a fatica e utilizza il girello o la sedia a rotelle. Anni fa ha avuto un ictus, quindi è completamente a carico dei figli. Sono poco più di dieci anni che vivono qui, forse da quando è morto il papà. Arrivano da Napoli. Lello si prendeva cura di sua mamma in modo davvero affettuoso". Lello e la signora Maria si erano trasferiti a Cesano proprio per avvicinarsi a Luigi e Annalisa. Per ora erano in affitto, ma pare avessero trovato una sistemazione definitiva. Ieri mattina Luigi era uscito di casa da poco, per andare al lavoro. Come tutte le mattine. Di lì a poco sarebbe arrivata la sorella Annalisa, ma nel tragitto è scoppiato l’inferno. Quando ha provato a imboccare corso Roma si è trovata la strada sbarrata dai soccorritori. "Non si dà pace, Annalisa", dice una conoscente. "Erano davvero delle brave persone – aggiunge una signora che abita al primo piano della grande corte in cui vivono circa dieci famiglie –. Persone a modo, mai una parola fuori posto. La figlia fa la spesa, aiuta in casa, passa sempre ad aiutare anche il fratello. Una tragedia". Appena la notizia si è diffusa in città, in corso Roma sono arrivati anche alcuni volontari della Croce Bianca. Gli stessi che accompagnavano Lello a fare le sue terapie. Davanti ai loro occhi le finestre annerite dal fumo.
Sulle porte grigie, all’interno della corte, il nastro che impedisce l’accesso. Questa mattina lì tornerà una squadra dei vigili del fuoco per un nuovo sopralluogo. Per cercare di individuare da dove è partito l’incendio. La casa resta inagibile. Salvo, invece, il negozio di parrucchiere al piano terra. Mentre danni ci sono stati in una abitazione del civico precedente. Stesso caseggiato. Sotto la camera da letto della famiglia Esposito c’è l’appartamento di una signora: l’intervento dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio al piano superiore ha provocato pesanti infiltrazioni che hanno costretto a dichiarazione l’abitazione inagibile