Una strage infinita, già due morti sul lavoro soltanto nel nuovo anno

E nel 2021 se ne erano registrati 4 in Brianza oltre a 7.315 infortuni: per i sindacati è un problema di livello nazionale

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Quattro morti e 7.315 infortuni nel 2021. Due soltanto in questo inizio di anno.

Un grave infortunio con cadenza quasi settimanale.

È un bollettino di guerra quello registrato sui posti di lavoro in Brianza in questi mesi, nel settore dell’edilizia in particolare ma non solo.

L’ultimo episodio è quello accaduto il 3 febbraio scorso a Lissone, quando un giardiniere di 50 anni di Osnago (in provincia di Lecco), è rimasto schiacciato da una piattaforma elevatrice in un cantiere condominiale di via Evangelista Torricelli.

Martedì 11 gennaio a inaugurare tragicamente l’anno è stato un episodio in un cantiere di Besana Brianza che ha col’pito da vicino lo stesso mondo sindacale: un operaio di 50 anni residente a Casatenovo, nel Lecchese, iscritto alla Cgil, padre di famiglia, è rimasto schiacciato sotto il peso della cabina dell’escavatore che stava guidando all’interno di un cantiere edile per una nuova costruzione.

E gli infortuni gravi, ma per fortuna senza esiti mortali, non sono mancati a tenere viva l’attenzione du un fenomeno preoccupante. Lo scorso 5 gennaio infatti a Ornago un bancale pesantissimo, del peso all’incirca di una tonnellata, con dentro rossetti e cosmetici, era caduto addosso un operaio italiano di 43 anni di Trezzo sull’Adda, scampato quasi per miracolo all’infortunio nonostante il ricovero d’urgenza in ospedale. Poche settimane prima di Natale a morire era stato invece un operaio romeno di 43 anni al lavoro al cantiere dell’ospedale San Gerardo di Monza.

Era il 7 dicembre e l’uomo non si era più ripreso dalla delicata operazione alla testa a cui era stato sottoposto. L’uomo, residente a Rho (Milano), stava lavorando alla ristrutturazione del reparto C quando era precipitato dall’altezza di circa 3 metri.

Anche se indossava tutti i dispositivi di sicurezza ed era assicurato a una corda, aveva sbattuto violentemente la testa contro l’impalcatura. Il casco non era stato sufficiente a proteggerlo.

Sempre sul finire dell’anjno si è registrato un altro decesso imprevisto.

Il 13 maggio scorso un grave infortunio sul lavoro in un cantiere di via Preda a Verano Brianza aveva avuto infatti esiti infausti: un uomo di 58 anni, ferito gravemente, era deceduto sette mesi più tardi.

"Da parte del sindacato -la riflessione fatta a dicembre da Roberto Scotti, segretario generale Filca Cisl Monza Brianza Lecco - le proposte per rendere più sicuri i luoghi di lavoro non mancano di certo. Si dovrebbe, per esempio, investire maggiori risorse in sicurezza e adottare una specie di patente a punti per le imprese, in maniera da penalizzare le aziende che non rispettano le norme. Ma questa, evidentemente, non è una priorità. Se lo fosse, si dovrebbe arrivare rapidamente a un patto sociale in questo senso. L’ideale sarebbe arrivare a un sistema che tenga insieme prevenzione, repressione e formazione". E aveva insistito: "Se il Coronavirus è un’emergenza nazionale, lo deve diventare anche quella delle morti sul lavoro: serve però che ci si sieda tutti attorno a un tavolo".

Dario Crippa