Una storia di impresa e d’amore. L’ultima creazione per nonna Barbara

Il legame con il territorio e una dedica speciale alle origini del successo

È tutto pronto per il lancio di B75, lampada dalla doppia funzione, chirurgica e di routine, come dice il nome, anche se dietro c’è un altro significato. "Per me è nonna Barbara – spiega Cristina Cesari, al timone di Faro –. La nostra ultima creazione, quella per i 75 anni di attività, è dedicata a lei". E sempre alla moglie del fondatore Osvaldo Favonio si deve il fatto che l’azienda sia brianzola. Era nata a Milano, ma il patron decise di trasferirla a Ornago, a due passi dal sanatorio, dove la consorte era in cura. "Spostò tutto per starle sempre vicino", il legame con il territorio è frutto di una storia d’amore. La nuova luce sarà presentata a Parigi a fine mese, "in una piccola, rinomatissima fiera del settore". Ma nel curriculum dell’impresa ci sono altri pezzi famosi, come Ayla, la lampada finalista al Compasso d’oro 2013 categoria “Design for work“. Tutto il bagaglio acquisito servirà per diversificare. Faro pensa di esplorare altri settori, dall’arredamento all’arte, "segmenti dove la luce gioca un ruolo essenziale", chiarisce Angelo Favonio, amministratore delegato, figlio di Osvaldo.