REDAZIONE MONZA BRIANZA

Una piazza nel nome di don Verpelli. Fu il “padre“ del quartiere Libertà

Grazie a lui si sono costruiti chiesa, asilo, oratorio, campo da calcio e da basket

Una piazza nel nome di don Verpelli. Fu il “padre“ del quartiere Libertà

La piazzetta davanti alla chiesa di Cristo Re, nel quartiere Libertà, avrà un nome. Un’intitolazione profondamente legata alla sua storia e alla sua stessa istituzione: si chiamerà infatti piazzale don Giovanni Verpelli, primo parroco e fondatore della chiesa stessa.

La scelta è stata approvata con una delibera di giunta su proposta del cittadino attivo Giovanni Vergani, sostenuto da un anno e mezzo dalla Consulta Libertà di cui fa parte. Vergani suggerì l’intestazione già nel 2018, nel suo libro sulla storia del quartiere attraverso le sue vie. Figlio del quartiere, Vergani, ricevendo tantissimo sostegno, l’importanza della figura di don Verpelli per Libertà e la sua vita comunitaria.

Sacerdote dal 1960 al 1990, la presenza del religioso nella comunità pastorale è antecedente all’edificazione della chiesa, quando ancora il rione si chiamava “Villaggio Primavera“, e contava solo circa 400 abitanti. In un primo tempo, a fine anni ’50, le messe si celebravano nei cortili di via Vespucci, poi in un negozio della via, fino a quando si è approdati, a inizio ‘60, al salone della scuola materna delle suore Preziosine, costruita in quegli anni. Intanto nel 1960 arrivò don Verpelli e, grazie al suo costante impegno, ottenne nel dicembre ‘66 l’inizio dei lavori per una vera chiesa, conclusi il 14 marzo 1970, giorno in cui lui stesso la benedì. La guida della comunità fu saldamente nelle sue mani, "autentico riferimento per molti del quartiere Libertà" spiega Vergani. "Fu uomo e prete con una spiccata attenzione ai più bisognosi, poveri o malati o famiglie, e ai giovani, ai quali ha trasmesso con l’esempio, come ha trasmesso a me, il gusto di lavorare con gli altri e per gli altri e di impegnarsi a servizio del bene comune – continua emozionato il cittadino attivo –. Nella sua vocazione, generosamente vissuta in autentico spirito evangelico, don Giovanni visse in semplicità e mise davvero al primo posto il prossimo, la comunità e il quartiere. Grazie a lui si sono costruiti oltre alla chiesa, l’asilo, l’oratorio, un campo da calcio e da basket e solo per ultima, una casa per sé. Prodigandosi senza risparmiarsi mai, affrontando le fatiche degli inizi di un nuovo quartiere che nasceva, mettendoci del suo anche di tasca propria e con l’aiuto dei suoi cari genitori, Luigi e Maria".

Dopo la sua morte, avvenuta nel 2012 a 94 anni, la comunità di Cristo Re ha voluto che il suo ricordo rimanesse vivo nel tempo, posizionando nel 2014 una lapide sulla parete interna della chiesa. Ora nei primi mesi del nuovo anno si attende la posa della targa d’intestazione del piazzale con relativa cerimonia d’inaugurazione.

Alessandro Salemi