
Una foto delle violenze. In 169 hanno chiesto aiuto. E il 3 per cento arriva da qui
In 169 hanno chiesto aiuto ai consultori di Raise fra marzo 2023 e marzo 2024, il progetto antiviolenza coordinato dalla Fondazione Centro per la famigli cardinale Martini, che ha unito 17 realtà private accreditate fra Brianza e hinterland.
Un piano nato due anni fa, finanziato dalla Fondazione Comunità di Milano e da Associazione per Milano. Il 3% delle vittime arriva da Vimercate. Il 21% è laureata, il 26% ha subito uno stupro da parte del partner, il 30,4% molestie sessuali.
È la fotografia scattata dai servizi che hanno accolto le donne (91% dell’utenza) che vogliano lasciarsi tutto alle spalle. Le vessazioni più pesanti sono quelle psicologiche (91,2%) accompagnata nel 70,8% dei casi da minacce.
Fra le angherie subite spicca la violenza economica, "una forma della quale c’è poca consapevolezza", spiegano gli esperti sul campo, eppure tante troppe fidanzate e mogli devono chiedere permesso per usare il denaro della famiglia, una caratteristica che accomuna il 41,3% delle richieste di aiuto.
Significative anche le aggressioni fisiche raccontate dal 66,4% del campione. Un altro tratto he fa riflettere è che il 40% ha subito soprusi pure da parte del padre (60%), o della madre (20%). "Traumi che vanno curati - sottolineano le psicologhe - perché anche se sono ferite chiuse, hanno un effetto che rimane nel tempo e che si manifesta nel rivivere relazioni simili".
Significativa anche la durata della vessazioni, il 45% di chi si è rivolta ai consultori vive questa situazione da un un lasso di tempo fra 6 e i 10 anni. Solo il 7,1% ci si trova da meno di 12 mesi. Per tutte gli effetti di queste situazioni comportano un grosso carico emotivo: l’87% ha problemi di autostima, il 78% soffre di disturbi d’ansia, il 54% di depressione, il 16% ha difficoltà con il cibo. Il 61,2% è arrivata agli sportelli Raise da sola, il 12% su suggerimento di familiari o istituzioni.
Fra chi ha lanciato l’Sos anche 12 uomini, la maggior parte laureati (41%) con un lavoro che dà soddisfazione, vittime soprattutto della famiglia di origine, solo in due casi, del partner, a differenza delle donne.
Le conseguenze sono soprattutto difficoltà nella regolazione emotiva (75%) e nella sfera relazionale (83%), meno frequenti i disturbi ansiosi (58%).