Un ostello nel cuore di Monza L’ultimo regalo ai giovani alla ricerca della loro strada

L‘associazione Antonia Vita dedicata ai ragazzi fragili festeggia 30 anni con una nuova realtà. Nasce l’impresa sociale il Carro e partono i lavori dell’albergo: sarà pronto tra un anno.

Un ostello nel cuore di Monza  L’ultimo regalo ai giovani  alla ricerca della loro strada

Un ostello nel cuore di Monza L’ultimo regalo ai giovani alla ricerca della loro strada

di Cristina Bertolini

"Ero maleducato, ero arrabbiato, poi giocando con i disabili della squadra di calcio integrato mi sono accorto che loro erano molto più maturi di me. Qui sono cresciuto e maturato".

Così Mohammed racconta la sua esperienza con l’Associazione Antonia Vita - Carrobiolo, dedicata ai ragazzi fragili che oggi festeggia 30 anni e si trasforma. Nasce Il Carro, impresa sociale, presieduta da Roberto D’Alessio, mentre l’Associazione Procultura, nata nello stesso contesto, si trasforma in Associazione culturale Carrobiolo. "Questi nuovi soggetti – come spiega D’Alessio – insieme alla Comunità dei Padri Barnabiti, rispondono a 4 bisogni cardine: casa, educazione, cultura e cura del luogo e delle persone". Per questo, grazie a un importante investimento (500 mila euro del Carro, più altri 300mila, circa, di contributi regionali e di Fondazione Cariplo) viene avviato anche un progetto di ostello della gioventù, ampliando l’ostello da 15 stanze (avviate a settembre 2022) fino a 70 posti. L’ostello avrà 11 camere con bagno, spazi comuni, cucina e lavanderia per 40 posti, circa, oltre al locale ufficio per il custode e due bilocali per housing sociale, per 2-4 posti letto ciascuno. Sarà disponibile per brevi permanenze (poche settimane) per emergenze, giovani fragili, genitori soli; mentre l’ala da 15 posti sarà dedicata a studenti fuori sede e persone che necessitino di soggiorni a medio termine (circa un anno). "Sarà una struttura moderna, nel cuore di Monza – anticipa D’Alessio – a prezzi sostenibili in un contesto carico di valori e di stimoli. Cominciano ora i lavori e sarà pronto nel 2024". Tutto ciò avviene in collaborazione con Padre Davide Brasca, priore dei Barnabiti: "Il rapporto tra Monza e i Barnabiti risale al 1550; nell’800 nacque l’oratorio, nel 1921 l’associazione Pro Culturae nel 1930 fu inaugurato il teatro, finanziato dal conte Cambiaghi". L’associazione Antonia Vita risale ai primi anni Novanta, grazie all’iniziativa di madre Lidia, canossiana che creò il primo piccolo gruppo di aggregazione giovanile e lo dedicò a madre Antonia Vita. Attualmente, come racconta la direttrice Simona Ravizza, accoglie 150 ragazzi in incremento per l’estate, delle medie e delle superiori, offrendo supporto allo studio contro l’abbandono scolastico.

Matteo Fenaroli, partner dell’azienda Huware, e Matteo Pelizza, fondatore di Quantyca, offrono ai ragazzi i primi approcci al lavoro, fin dalla terza media, facendo visitare le loro aziende di informatica e portando attività all’interno del Carrobiolo. Caterina Lo Calzo fa l’educatrice al centro giovani e nella squadra di calcio integrato in cui sono inseriti anche i disabili della squadra Tukiki: "Ci sono ragazzi provenienti da Egitto, Bangladesh, Sri Lanka, Italia e Albania. Come comunichiamo? Loro imparano da noi e noi qualche parola nelle loro lingue: ci si arrangia, ma si fa. Alla fine ci vogliamo bene".