Un imprenditore su 10 a Monza parla straniero

Le imprese guidate da non italiani hanno raggiunto il 10 per cento pari a 1.042 attività su un totale di 11.011 alla fine del 2021

Migration

di Martino Agostoni

Lo spirito brianzolo del "fare impresa" e del "mettersi in proprio" a Monza supera i confini e anche alcuni luoghi comuni. Tanto che non basta più l’etichetta di "negozi etnici" per definire le tante attività commerciali in città con titolare non italiano oppure cercando tra gli annunci trovare un artigiano romeno o albenese per fare qualche riparazione in casa, fino anche a ricevere offerte di lavoro in bar, ristoranti o agenzie di servizi da un capo egiziano, cinese o originario del Bangladesh.

A Monza il numero di imprese attive è pressoché stabile da anni, intorno alle 11 mila attività imprenditoriali aperte in città in tutti i settori (al 31 dicembre 2021 secondo i dati della Camera di commercio erano esattamente 11.011), dalle aziende agli esercizi commerciali, dagli studi professionali alle agenzie di servizi, mentre nel tempo stanno aumentando quelle aperte e gestite da titolari stranieri.

E l’aggiornamento dell’ultimo anno indica che a Monza un imprenditore ogni 10 non è italiano, tanto che in città le imprese attive guidate da stranieri hanno raggiunto il 10%, pari 1.042 alla fine del 2021. E’ una diffusione progressiva che non segue solo l’andamento dei flussi migratori che in città sono pressoché stabili e bassi da molti anni rispetto al boom a cavallo degli anni ’90 e inizio 2000, ma anzi sembra essere indicativa di una crescente stabilità sociale e integrazione delle comunità straniere monzesi. Infatti, i dati storici dicono che nel 2000 a Monza gli imprenditori non italiani erano appena 177, un numero quadruplicato in una decina d’anni tanto che nel 2012 si contavano in città quasi 800 imprese non italiane, fino ad arrivare ai numeri di oggi con il 10% di attività monzesi con titolari stranieri.

Rispetto alle nazionalità, primi in classifica sono gli egiziani con 252 imprese attive, seguono i romeni con 113 attività aperte, quindi terzi i cinesi a 93, mentre seguono albanesi (79), marocchini (71), bengalesi (52) ed ecuadoriani (30). Per quanto riguarda i settori in cui l’imprenditoria straniera è più diffusa a Monza, in testa ci sono le imprese di costruzioni con 289 attività con titolari non italiani, segue il commercio con 266 attività all’ingrosso o negozi al dettaglio, poi le agenzie di servizi con 203 società operative e quindi 78 attività aperte nel settore ricettivo e della ristorazione.