Un abbraccio alla scuola per tornare tutti in presenza

Flash mob al Parini, dove la Dad è un’esigenza per l’inagibilità di 5 aule. Ristrutturazione al palo: "Ci avevano indicato il 1° febbraio, ora il 17"

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di Gualfrido Galimberti

Un lungo abbraccio al plesso scolastico, per dimostrare tutto il loro attaccamento al luogo che frequentano quotidianamente e che vorrebbero continuare a vedere quotidianamente invece di essere costretti alla didattica a distanza. Gli studenti del liceo "Parini" ieri mattina hanno voluto manifestare tutto il loro malcontento nei confronti della situazione e delle istituzioni con un flash mob pacifico e ricco di significato. Tutti fuori dalle classi verso le 10.45. Circa 250 ragazzi che hanno dato vita a un lungo serpentone umano che ha circondato l’intero edificio. Poi, tutti insieme, hanno allungato le braccia verso la recinzione. "Un enorme abbraccio – commenta Gianni Trezzi, il dirigente scolastico, anche lui tra i partecipanti con alcuni docenti – per dimostrare che noi a questa scuola vogliamo bene. Il problema è che, forse, questo sentimento non è condiviso da chi dovrebbe intervenire per risistemare i nostri spazi.

Il problema è emerso in questi giorni, così come abbiamo già raccontato: il 27 dicembre il distacco di alcuni calcinacci nella vicina scuola media, che occupa un’altra ala dello stesso edificio, ha suggerito all’amministrazione comunale di controllare tutto l’immobile. Il responso dei tecnici è stato chiaro: cinque aule inagibili al "Parini" con la necessità di mettere in sicurezza la controsoffittatura. La direzione scolastica che, per non penalizzare a lungo alcuni studenti, ha chiesto a tutti un piccolo sacrificio: l’alternanza nelle lezioni a casa con la modalità della didattica a distanza. "Purtroppo – spiega Trezzi – oltre alle lungaggini burocratiche, siamo anche vittime della mancanza di chiarezza. I ragazzi hanno perso la pazienza e, onestamente, adesso sono stanco anch’io. Ringrazio il Comune di Seregno e la Provincia di Monza e Brianza per il lavoro fatto e per quello che faranno, ma credo che avrebbero potuto essere più chiari sulle tempistiche fin dall’inizio. Questo ci avrebbe agevolato nell’organizzazione della nostra attività didattica". L’intervento di messa in sicurezza, invece, finora si è contraddistinto per i continui rinvii.

"Prima ci avevano indicato la data dell’1 febbraio per l’inizio dei lavori – racconta il dirigente scolastico -. Poi ci hanno riferito che avrebbero iniziato il 7, infine il 14. Proprio poco prima del flash mob ho ricevuto una telefonata dalla Provincia, voleva informarmi che l’inizio dei lavori è slittato al 17. Speriamo in bene".