
Quattordicesima e stabilizzazione dei “pony”, ottantatré precari.
I sindacati Uilm-Usb-Fisi hanno scioperato ai cancelli di St per la contrattazione di secondo livello e i colleghi in somministrazione nei reparti del colosso dei semiconduttori.
Diversi i punti al centro della piattaforma "sostenuta da 2.223 lavoratori degli stabilimenti di Agrate Brianza e Catania", ma respinta dall’azienda che "con noi non vuole sedersi al tavolo - spiega Simona Cavarra, rappresentante Uilm - ma ci saremo lo stesso come Rsu".
La motivazione per i sindacati è semplice.
"La direzione preferisce misurarsi sui punti meno onerosi presentati da Fim e Fiom, ma non è accettabile il ribasso in un’impresa che nel 2025 farà 20 miliardi di fatturato e che può permettersi di assicurare permessi a tutti e di arrivare a un accordo sulla riduzione dell’orario a parità di salario.
Richieste che in un gruppo con questi numeri sono più che legittime e pertinenti".
La protesta non si ferma, tuttavia.
L’appuntamento di venerdì è stato soltanto il primo "di una serie di iniziative necessarie per contrastare il rifiuto a discutere proposte migliorative dei salari dopo anni di contrattazione a perdere".
St in febbraio aveva replicato alle sigle che intendeva confrontarsi soltanto sulla piattaforma Fim e Fiom "approvata e votata dal coordinamento nazionale", ma sulle modalità di consultazione i manifestanti dicono "di avere dubbi".
Bar.Cal.