Varedo, uccise la compagna col ferro da stiro: catturato al bar

Paolo Zeffin, 64enne condannato a 24 anni per omicidio volontario, era evaso dai domiciliari il 31 maggio: preso a Varedo

Paolo Zeffin uccise la convivente Petronilla Sanfilippo il 5 ottobre 2010

Paolo Zeffin uccise la convivente Petronilla Sanfilippo il 5 ottobre 2010

Varedo, 6 luglio 2022 - Stava leggendo un giornale sportivo seduto ad un tavolino fuori da un bar nel comune di Varedo. Qui è stato sorpreso e arrestato dai carabinieri della tenenza di Paderno Dugnano. In manette è finito Paolo Zeffin, 64 anni, condannato a 24 anni per l’omicidio volontario della convivente Petronilla Sanfilippo, a colpi di coltello e ferro da stiro, avvenuto il 5 ottobre 2010 a Garbagnate Milanese. Era evaso dagli arresti domiciliari lo scorso 31 maggio. Nei suoi confronti, il 13 giugno, era stato emesso un nuovo ordine di carcerazione deciso dall’ufficio di sorveglianza di Milano. I militari erano sulle tracce dell’uomo da giorni, dopo aver raccolto informazioni sul territorio.

Lunedì mattina sono riusciti a sorprendere e bloccare il latitante, davanti al bar. Come se nulla fosse Zeffin stava leggendo un giornale, non si stava nascondendo. Dopo averlo identificato i carabinieri lo hanno accompagnato nella casa circondariale di Monza, a disposizione dell’autorità giudiziaria della Procura della Repubblica di Monza. Oltre a finire di scontare la pena per omicidio, dovrà chiarire i motivi all’evasione, la sua posizione nei confronti della legge si è aggravata e la possibilità che gli venga concessa la misura cautelare ai domiciliari appare abbastanza remota.

L’uomo prima era in carcere per omicidio volontario: aveva ucciso la donna a colpi di coltello e di ferro da stiro nel 2010 a Garbagnate. Dopo alcuni anni di carcere gli erano stati concessi i domiciliari. Poi la decisione di evadere. L’uomo aveva ucciso la compagna Nilla di 55 anni con quattro coltellate al fianco sinistro e poi a colpi di ferro da stiro alla testa, nella loro camera da letto, al piano terra di un appartamento di Cascina del Siolo. Petronilla, per tutti Nilla, 55 anni, originaria di Catania, ma residente a Garbagnate, era vedova e madre di due figli. Zeffin la frequentava da tempo, ma nelle ultime settimane, prima dell’omicidio, i litigi si erano fatti sempre più frequenti e violenti.

La sera del 5 ottobre, Zeffin colpì la donna ripetutamente con un coltello, poi la finì con il ferro da stiro a carbonella. L’autopsia riscontrò sei fratture e ventisei ferite lacero-contuse sul cranio. A dare l’allarme furono i figli di Nilla, che non riuscivano a mettersi in contatto con lei telefonicamente. Le indagini si concentrarono subito su Zeffin. I militari lo fermarono in un bar di Pontelongo, nel Padovano, suo paese natale, dove aveva cercato rifugio da una zia ottantenne. Era pronto per l’espatrio in Slovenia: in tasca aveva 1.500 euro e due carte di credito della convivente.