Tutti negativi ma in Dad Colpa di 5 aule inagibili

Al Parini di Seregno spazi transennati da un mese dagli uffici comunali. I problemi del preside: 22 classi a rotazione, si usa anche l’aula magna

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di Gualfrido Galimberti

Superare l’emergenza Covid non basta: al liceo Parini la prospettiva è quella di doversi abituare ancora per qualche tempo alle lezioni in modalità Dad, ovvero con didattica a distanza. Perché qui si somma un secondo problema, che non è sanitario, ma comporta comunque dei rischi: occorre intervenire sulle controsoffittature di alcuni servizi e di cinque aule, perché sono a rischio crollo.

"Abbiamo cinque classi a casa – conferma Gianni Trezzi, il dirigente scolastico –. Non si tratta sempre degli stessi ragazzi, abbiamo fatto la scelta di una didattica a distanza a rotazione perché non venissero penalizzate oltremodo alcune classi. È però vero che i ragazzi iniziano a mostrare segni di insofferenza e, personalmente, li comprendo. Proprio nel momento in cui vengono meno le limitazioni per il Covid, qui si rischia lo stesso di fare lezione a casa davanti al computer. La soluzione della rotazione delle classi si è rivelata efficace: tutte sono state chiamate a fare un piccolo sacrificio". La situazione, tuttavia, perdura dal 10 gennaio, giorno in cui la scuola ha spalancato di nuovo le sue porte per accogliere gli studenti. Durante le festività natalizie si è registrata la caduta di alcuni calcinacci nella scuola media che condivide lo stesso immobile con il Parini". Di qui la scelta dell’amministrazione comunale di estendere i controlli a tutto l’edificio. Il responso è stato chiaro: meglio interdire l’accesso a cinque classi in attesa dei lavori di messa in sicurezza. "Mi sento di ringraziare l’amministrazione comunale – afferma Trezzi – perché a fronte di un problema riscontrato in uno spazio che non è nella nostra disponibilità, ha avuto l’accortezza di estendere i controlli a tutto l’edificio. Sono però dispiaciuto dai tempi di attesa, dalla burocrazia. Mi era stato detto che i lavori sarebbero iniziati lunedì 7 febbraio, ma poi tutto è slittato. Forse di una settimana, incrociamo le dita. Pare che all’origine di questo ritardo ci siano problemi burocratici, dovuti anche al fatto che il Comune è proprietario dell’edificio, ma i lavori sono in carico alla Provincia di Monza e Brianza".

Trezzi ha cercato, per quanto possibile, di fare i salti mortali: si è inventato la rotazione delle 22 classi ("Ma dal 28 febbraio – racconta – scatterebbe già il secondo turno per chi ha già fatto la didattica a distanza"), ha messo a disposizione in modo fisso anche l’aula magna. Ha anche confinato nel corridoio i docenti, quelli che attendono l’ora della lezione, pur di mettere spazi a disposizione dei ragazzi.

"I tecnici – commenta Trezzi – ci hanno detto che i lavori dureranno un paio di giorni per ogni classe, aggiungendo che le aule saranno subito messe a disposizione man mano che procedono i lavori. Questa è una buona notizia. Ora attendiamo la comunicazione con la data di inizio lavori, augurandoci che sia davvero nei prossimi giorni".