
“Turetta salvaci tu“. La scritta choc nel bagno delle ragazze: "Non siamo più sicure"
“Turetta salvaci tu“. La scritta choc è comparsa nei bagni delle ragazze al liceo Zucchi di Monza. Un graffito realizzato con una bomboletta spray di colore nero. Turetta è Filippo Turetta, il killer della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin. A scoprire lo sfregio sulla porta delle toilette è stata una studentessa che subito ha denunciato tutto alla dirigente Rosalia Natalizi Baldi. Sconcerto e incredulità tra i ragazzi del liceo classico. Un’offesa che lascia "sconcertati", per usare le parole della preside. Lei e i suoi colleghi hanno parlato con i ragazzi, ma sperano che "l’autore sia stato un esterno, visto che i bagni si trovano vicino al portone d’ingresso e che la scuola è aperta al territorio, in occasione della mostra commemorativa proprio del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne".
Ma se è così facile entrare a scuola per compiere un qualsiasi atto di vandalismo, diventerebbe altrettanto facile anche fare di peggio: le ragazze hanno manifestato la loro inquietudine agli insegnanti, dicendo che "non ci sentiamo più sicure ad andare in bagno". La scuola è sempre stata sede di dibattito sul rispetto di genere e sul sostegno alle identità alias, con le giornate in cui tutti, maschi e femmine venivano a scuola con la gonna. Sull’episodio prende posizione anche il sindaco Paolo Pilotto, che del liceo Zucchi è un professore: "Nella nostra città scuole, associazioni e istituzioni collaborano tutti i giorni dell’anno, non solo il 25 novembre, per contrastare la violenza sulle donne. Ne sono la prova i tanti accordi siglati e i progetti innovativi avviati, anche in collaborazione con le Forze dell’ordine – l’indignazione di Pilotto –. Qui c’è una città intera alleata contro la violenza a partire dagli studenti". La scritta, subito cancellata, il sindaco la considera "opera di uno stolto che neanche comprende il significato di ciò che ha affermato". A Monza in questi giorni si stanno svolgendo numerose iniziative, anche promosse dalle stesse scuole, di sensibilizzazione contro la violenza di genere: non appuntamenti rituali, ma incontri sentiti da tutta la comunità. Ieri mattina tutti gli studenti del liceo Carlo Porta, insieme al Centro aiuto donne maltrattate hanno organizzato un flashmob alla panchina rossa subito fuori dalla scuola, sulle note di “Break the chain“ per fermare gli abusi e rompere le catene. "Parola chiave – ha detto l’assessore alle pari opportunità Andreina Fumagalli (già insegnante della scuola) – è consapevolezza di ciò che accade a ciascuno e prendersi cura gli uni degli altri"