di Stefania Totaro
Sette giovani magistrati in arrivo al Tribunale di Monza. Ad annunciarlo la presidente Laura Cosentini (nella foto) che, in procinto di lasciare il suo incarico per godersi il pensionamento, fa il punto sulla giustizia monzese con le sue luci e le sue ombre. La notizia dell’arrivo di sette nuovi giudici freschi di nomina è una manna dal cielo per il Tribunale di Monza che, quantomeno dal punto di vista dell’attività del settore penale, nei mesi precedenti alla pausa estiva ha subìto pesanti rallentamenti e rinvii dei processi a causa del passaggio di quattro giudici del dibattimento monocratico e collegiale all’ufficio del giudice per le indagini preliminari a seguito del trasferimento ad altre sedi ottenuto da altrettanti giudici di quell’ufficio. Laura Cosentini ammette che il Tribunale di Monza soffre di "problemi di logistica, spazi angusti e carenza di personale" soprattutto di dipendenti amministrativi. "Abbiamo una scopertura del 25% - dichiara la presidente - Siamo arrivati ad avere solo 85 unità su un organico di 152. Il personale si è fatto in tanti, in quattro, in dieci, con il suo spirito di servizio. E siamo stati aiutati dall’Ordine degli avvocati di Monza e dai volontari. Ora per fine mese arriveranno nuovi cancellieri, poi arriveranno i funzionari e ci sono in concorso infine nuove unità".
Il problema della mancanza di aule adeguate per celebrare i processi si è fatto sentire pesantemente con l’esplosione della pandemia del Coronavirus per evitare il rischio di assembramenti. "Il processo da remoto qualche risposta l’ha data, ma non può diventare la regola", sostiene Laura Cosentini. Per ovviare alle ancora pressanti difficoltà, oltre all’aula magna della sede della Provincia di Monza, anche la sua stessa stanza da presidente verrà trasformata in un’aula per i processi o per le udienze dei gip e gup. Nonostante tutti questi disagi "il Tribunale di Monza è un Tribunale di eccellenza e l’eccellenza la fanno i magistrati - commenta la presidente - Le cause pendenti nel settore civile si attestano al 6% contro il 22% del dato nazionale, le prescrizioni dei processi che non riusciamo a concludere vanno dall’1 al 3% contro una media del 12% nazionale".