Tribunale, il cantiere slitta ancora I lavori dell’ala est solo in primavera

Continua l’attesa dei magistrati per avere nuovi spazi e riuscire a fronteggiare le carenze che rallentano i processi

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di Stefania Totaro

Slittano ancora, alla primavera del 2023, i lavori per la ristrutturazione dell’ala est del Tribunale, che intanto continua ad attendere l’arrivo di nuovi spazi e magistrati per uscire dal pantano delle carenze che rallentano i processi.

La parte destra del palazzo di giustizia di piazza Garibaldi è stata lasciata libera ormai anni orsono dal trasloco nell’adiacente via Solera della Procura di Monza e fino a poco tempo fa è rimasta transennata perché i soffitti, ora risanati, cadevano a pezzi a causa delle infiltrazioni della pioggia.

Per la trasformazione in nuovi spazi, e anche per la realizzazione di una cittadella della giustizia, Monza sembrava essere stata benedetta da una cascata di milioni di finanziamenti del Recovery Plan per gli interventi di edilizia giudiziaria per essere riuscita a proporre al ministero della Giustizia tre progetti che erano rientrati nei nove per cui era previsto il finanziamento: oltre all’ala est del Tribunale, anche la ristrutturazione dell’ex caserma di piazza San Paolo e la realizzazione accanto alla Questura di un polo archivistico di tutti gli uffici giudiziari.

Invece con i soldi, ampiamente ridimensionati, del Pnrr, verrà portato avanti solo il progetto dell’ala est, che sarebbe dovuto partire a gennaio 2022, mentre al ministero della Giustizia spetta di occuparsi del progetto di trasformazione a polo giudiziario della ex caserma Palestro di piazza San Paolo, che potrebbe diventare la sede dei giudici di pace e dell’ufficio esecuzioni e spese di giustizia ora dislocati in locali distanti dal Tribunale e in locazione.

Anche se nel frattempo altre ipotesi si sono profilate all’orizzonte, tra cui quella della ex Prefettura e della ex caserma IV Novembre.

Invece il mega archivio sarà costruito in Emilia Romagna, cinquemila metri quadrati di capannoni che serviranno tutte le sedi giudiziarie del Nord Italia che ne hanno la necessità.

Ma i lavori non potranno essere ultimati prima dei prossimi cinque anni. "Io non posso che continuare a mettere in mora il Ministero", commenta sconsolata la presidente facente funzioni del Tribunale di Monza Patrizia Gallucci, che si trova a dover cercare continue soluzioni per non paralizzare i processi penali, sottoposti a continui rinvii e al gioco delle tre tavolette per i collegi giudicanti dopo che due giudici hanno lasciato Monza.

"A novembre arriveranno due nuovi magistrati – spiega Patrizia Gallucci – e un’altra andrà a rinforzare l’ufficio dei gip". L’unico slittamento ben visto perché toglie il fiato sul collo del Tribunale è quello degli effetti dell’entrata in vigore della nuova riforma della giustizia che anche a Monza comporterà la videoregistrazione di interrogatori e testimonianze al posto dell’attuale registrazione e trascrizione e anche un filtro per alcuni reati che finora andavano in citazione diretta.

"Fortunatamente è tutto posticipato di un annetto", rassicura la presidente.

Intanto è stata designata dal Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura la nuova presidente del Tribunale. È Maria Gabriella Mariconda, attuale presidente della sezione fallimenti. Prenderà il posto della ex presidente Laura Cosentini (in pensione nel settembre 2021), finora retto da Patrizia Gallucci, che svolge anche il ruolo di presidente della Corte di Assise e presidente di sezione e di collegio penali. La nomina a nuova presidente di Maria Gabriella Mariconda è ufficiale, ma si attende ora di capire quando si insedierà nel nuovo ruolo.