
La storica Premiata Fonderia Cav Carlo Ottolina e Renzo Tremolada con Claudio e Luca Dell’Orto (Brianza)
Seregno (Monza e Brianza), 25 settembre 2017 - Lavorare in quota per prendersi cura delle campane non è certamente un mestiere per chi soffre di vertigini. Ne sa qualcosa il seregnese Renzo Tremolada che da quasi mezzo secolo si arrampica ogni giorno sui campanili per garantire la manutenzione e il restauro della campane di oltre trecento chiese sparse non solo in Brianza ma anche nella Bergamasca, nel Comasco e nel Lecchese. Un mestiere antichissimo che nella cittadina brianzola vanta una lunga e consolidata tradizione campanaria iniziata all’inizio del Novecento dalla Premiata Fonderia Cav Carlo Ottolina che ha fornito campane a centinaia e centinaia di chiese, basiliche, monasteri e torri civiche. Proprio nella storica fonderia di via Solferino Renzo Tremolada ha iniziato a muovere i primi passi come apprendista: «Eravamo - ha affermato - alla fine degli anni Sessanta. Nella fabbrica venivano realizzate campane di tutte le fogge e misure. Oltre al lavoro di fonderia c’era poi quello di collocarle in cima ai campanili. A quei tempi non c’erano bracci meccanici e tutto doveva essere fatto con argani che a forza di braccia issavano campane anche da 30 quintali di peso ai 40-50 metri di altezza».
Numerosissimi gli interventi effettuati da Renzo Tremolada nel corso di questi ultimi cinquantanni: «Come dimenticare per esempio il restauro del grande concerto di campane del santuario di Santa Valeria o quello che ha interessato i 126 quintali del grande concerto ambrosiano della storica torre del Barbarossa a Seregno». Molto conosciuto in città, Renzo Tremolada ha avuto l’onore anche di scandire il suono della grande campana della basilica di San Giuseppe posizionata il 13 luglio 1995 sul sagrato in occasione dei funerali di monsignor Luigi Gadini. In questi giorni l’officina di via Boccaccio ospita per un restauro il concerto di otto campane (con pesi che variano da 2 a 19 quintali) della chiesa San Michele di Cantù e che erano state fondate dalla ditta Ottolina nel 1940. «Oltre alla manutenzione ordinaria ogni tanto si deve intervenire con un restauro più importante che necessita di trasportare le campane in officina dove provvediamo a sostituire i vecchi isolatori in legno con nuove parti in teflon che garantiscono una garanzia migliore contro le intemperie. Vengono cambiati anche i cuscinetti a sfera e verificate le condizioni del ceppo, della grande ruota, del battaglio e di altre parti». Anche la tecnologia è entrata prepotentemente nei campanili.
«Oggigiorno – ha affermato il genero Claudio Dell’Orto che con il fratello Luca sono subentrati nella ditta – il suono delle campane è assicurato da impianti elettronici che garantiscono le più svariate melodie e soprattutto nessuna fatica per il campanaro!». Il desiderio di Renzo Tremolada è quello di vedere riconosciuta dall’intera comunità la passione di questo antico mestire: «Mi piacerebbe che l’amministrazione comunale dedicasse una rotatoria stradale a chi costuisce e manutenta le campane che sono la “voce” del paese. Una rotatoria che abbia al centro una bella campana».