CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Tre ragazze e il sogno americano. Università per meriti sportivi

La pallanuotista Anita Radaelli, la tennista Margherita Trolese e Beatrice Gennari (volley)

La pallanuotista Anita Radaelli, la tennista Margherita Trolese e Beatrice Gennari (volley)

La pallanuotista Anita Radaelli, la tennista Margherita Trolese e Beatrice Gennari (volley)

Dopo il brindisi al nuovo anno, si preparano a tornare negli States le studentesse brianzole che studiano oltreoceano, ammesse in prestigiosi atenei per meriti sportivi.

Si tratta di Anita Radaelli, monzese, studentessa di Biochimica al Mount Saint Mary’s University di Emmitsburg, nel Maryland che ha avuto la borsa di studio per l’università, avendo tutte le carte in regola per eccellere nella pallanuoto, oltre che una media alta al liceo sportivo in Italia. Nello stesso college anche Margherita Trolese, di Vimercate che studia Economia e gioca a tennis ai massimi livelli.

Mentre Beatrice Gennari, monzese, è stata ammessa alla facoltà di Psicologia della Northeastern University di Boston, essendo riuscita a emergere nella pallavolo.

Tutte e tre praticano i loro sport nell’NCAA, il campionato universitario degli Stati uniti, nella prima divisione del proprio territorio. Nel gruppetto c’è anche Matilde Villa, di Lissone, già componente fissa della Nazionale italiana di basket che ad oggi gioca nella WNBA, la sezione femminile della prestigiosa squadra di basket NBA.

I meccanismi di accesso funzionano attraverso agenzie di intermediazione che contattano allenatori e responsabili delle squadre a cui vengono inviati curriculum degli studi, curriculum sportivo e video di gare o partite e questi offrono un’opportunità di studio più pratica sportiva nei college, ai più meritevoli. Occorre tenacia e determinazione in ingresso, e poi durante il percorso per sostenere allenamenti 6 giorni su 7 e mantenere una buona media nello studio. "Ci stiamo impegnando molto - racconta Anita - ma anche divertendoci sia nello studio, perché studiamo in facoltà che ci danno soddisfazione, sia nello sport. In America, quando entri nel campus, diventa tutto facile, hai tutto a portata di mano. Abbiamo fatto tanti sacrifici per entrare, ma ne è valsa la pena".

Anita, Beatrice e Margherita si sono conosciute al liceo sportivo Leonardo Da Vinci di Carate, fino alla terza. Poi le loro strade si sono divise, seguendo gli interessi sportivi. Anita aveva cominciato pallanuoto nella squadra di Monza che si allena alla piscina Pia Grande. Poi ha proseguito nella squadra di Como nuoto Recoaro e in 4° liceo si è trasferita a Como, per essere più comoda con gli allenamenti, frequentando il liceo sportivo Sant’Elia di Cantù.

Anita ricorda gli anni fra autobus e treni, da Sant’Albino, il quartiere meno servito e più dimenticato di Monza, le sveglie alle 5.45 per andare prima a scuola a Carate e poi per recarsi a Como ad allenarsi: 30 minuti di bus fino in stazione, poi 35 minuti di treno, allenamenti e nuovo viaggio di ritorno.

In mezzo, durante i viaggi, lo studio per preparare interrogazioni e verifiche. "Al campus sembra un sogno - racconta - hai aule didattiche, laboratori, palestre e piscina tutto a dieci minuti a piedi. Risparmi tanto tempo e perciò è tutto più facile. La giornata comincia con le lezioni, poi i laboratori e poi in un attimo sei in piscina. In futuro? Vorrei fare un master negli Usa, fa curriculum, ma anche in nord Europa sarebbe bello".